MADRID (WSI) – Steen Jakobsen non è mai stato così diretto. Per il CIO di Saxo Bank il programma di acuisto di titoli di Stato di Draghi che potrebbe essere annunciato già dalla prossima settimana è destinato a peggiorare le cose.
“Proprio ora che le previsioni economiche incominciano a migliorare”, dice al giornale spagnolo El Economista, stampare moneta lanciando il programma straordinario rischia di rivelarsi un gravissimo errore.
Mantenere basso il costo del denaro per le società quotate non è una strategia vincente. I grandi gruppi hanno accumulato troppo credito, mentre le Piccole e Medie Imprese (PMI) sono a corto di fondi. I finanziamenti vanno tutti a quel 20% delle societa che “non creereanno mai più posti di lavoro”, secondo Jakobsen.
Un calo ulteriore dei tassi di interesse non migliorerà l’economia. Le storie di successo dei tre QE della Federal Reserve non possono essere estrapolate nell’Eurozona. Gli Usa sono un debitore netto (i debiti superano i crediti) e i tassi di interesse in costante calo influenzano le decisioni dei creditori internazionali e l’andamento delle entrate. In Europa è vero il contrario.
Con il calo dei tassi di interesse e dell’inflazione i cittadini dei paesi dell’area vedono deteriorare i loro redditi. Una situazione di espansione monetaria non fa molto per ravvivare l’economia fiacca.
Secondo Jakobsen le misure di stimolo monetario hanno un problema: “il programma di acquisto di bond sovrani e i tassi di deposito interbancari negativi si contrastano l’uno con l’altro”.
Ciò significa che le banche non sono disposte ad abbandonare il loro portafoglio di bond per depositare la loro liquidità in eccesso presso la Bce in un periodo in cui i tassi di interesse interbancario sono negativi.
Per Jakobsen i problemi derivano dai difetti dell’euro, fin dalla sua creazione. “Non penso che l’euro sia una buona idea. È costruito male, senza un’unione fiscale e senza un consolidamento dei finanziamenti provenienti dai singoli stati membri. Così com’è disegnato, l’euro non ha le basi necessarie per sostenere l’area della moneta unica”.
La Bce ha sbagliato praticamente tutto, secondo l’analista.
Il grande errore della banca centrale è stato non permettere al ciclo economico di fare il suo corso. “Non hanno consentito al mercato di porre rimedio ai propri errori per evitare che si ripetessero e ora la situazione è peggiorata”.
Se il ciclo economico e societario fosse stato lasciato libero di evolversi, spiega Jakobsen, molte banche in crisi sarebbero state comprate da gruppi più attrezzati, riducendo il debito e generando una posizione propedeutica alla ripresa. Invece gli istituti di credito hanno trasferito i debiti tossici e non performanti da un posto a un altro, da società finanziarie a “bad banks”, senza risolvere nulla.
Fonte: El Economista