Antonveneta, Adusbef chiede di citare Consob e Bankitalia
MILANO (Reuters) – Alla prima udienza davanti alla seconda sezione penale del Tribunale di Milano del processo per la tentata scalata dell’allora Popolare di Lodi all’Antonveneta, una associazione di consumatori ha chiesto ai giudici di citare come responsabili civili Consob e Banca d’Italia per “omessa vigilanza”, quantificando i danni da rifondere in 10 milioni di euro.
I giudici si sono riservati di decidere su questa istanza e sulle richieste di costituzione di parte civile, rinviando l’udienza al prossimo 20 novembre. Al processo, che vede fra i principali imputati di aggiotaggio l’ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio, l’Adusbef ha presentato una memoria in cui si sottolinea che c’è un “indirizzo giurisprudenziale che estende la responsabilità civile nei confronti dei soggetti e degli organi a cui compete per legge l’obbligo di un’accorta e puntuale attività di controllo”.
Nella memoria, l’avvocato di Adusbef Alfredo Galasso, oltre ai 10 milioni di danni, chiede che venga riconosciuta una provvisionale immediatamente esecutiva di un milione di euro. L’associazione chiede anche di costituirsi parte civile. Nel processo nato dalla fallita scalata della Lodi, ora confluita in Banco Popolare, sono rimasti 17 imputati, oltre a Fazio, dopo che hanno patteggiato in 64 (58 persone fisiche e 6 società coinvolte) e sono stati confiscati dallo Stato circa 326 milioni di euro come profitti frutto di illecito.
FIORANI CHIEDE NUOVO PATTEGGIAMENTO La procura sostiene che la tentata scalata avvenne in dispregio delle normative che regolano la materia e si avvalse di un concerto occulto di imprenditori e società vincolate a un patto segreto con la banca di Fiorani e del sostegno, che ritiene esercitato in modo illegittimo, di Fazio. La maggior parte degli accusati ha sempre respinto le accuse.
Fra gli imputati, accusati a vario titolo di associazione a delinquere, aggiotaggio, insider trading, ostacolo all’attività di vigilanza e appropriazione indebita, l’ex AD della Lodi Gianpiero Fiorani, l’ex numero uno di Unipol Giovanni Consorte, l’immobiliarista Luigi Zunino, il senatore del Pdl Luigi Grillo.
Oggi l’avvocato di Fiorani, Michele Apicella, ha presentato ai giudici una istanza con la quale il suo assistito chiede di patteggiare i reati di aggiotaggio e ostacolo all’attività di vigilanza con due mesi di pena, in continuazione con il precedente patteggiamento di 3 anni e 3 mesi per i reati di truffa ai danni dello Stato e appropriazione indebita. La procura non ha però dato parere favorevole, e quindi è assai improbabile che il patteggiamento possa avere seguito a queste condizioni.
I pm alcuni giorni fa hanno depositato la loro corposa lista dei testimoni che verranno chiamati in aula: fra gli altri, il governatore di Bankitalia Mario Draghi, il presidente della Consob Lamberto Cardia, il presidente di Mediobanca Cesare Geronzi e l’imprenditore Gilberto Benetton.