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Scalata Rcs: esposto in Procura a Milano per insider trading

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Milano – E’ stato presentato in Procura a Milano un esposto nel quale si chiede alla magistratura di valutare se l’eccesso di rialzo del titolo Rcs in Borsa degli ultimi mesi possa essere legato a presunti profili di insider trading. Lo ha reso noto l’avvocato Luigi Giuliano Martino, che ha presentato l’esposto “per conto di un professionista”, che al momento vuole mantenere l’anonimato.

Nell’esposto, come ha spiegato il legale, “si evidenzia la situazione che tra il primo gennaio e il 5 settembre 2012 di fronte all’indice di Borsa che è cresciuto del 2,49% il titolo Rcs ha avuto un +272%”. Nell’esposto depositato stamani in Procura, come ha chiarito il legale, si indica alla magistratura che “negli ultimi 3 mesi c’é stata una esplosione di volumi trattati con un +297% e che, secondo i nostri calcoli, il flottante Rcs è solo l’11%, mentre per la Consob dovrebbe essere del 25%”. Nell’esposto, in particolare – ha spiegato l’avvocato – “chiediamo di accertare chi abbia comprato o venduto il titolo e se questi scambi siano stati concentrati su pochi intermediari finanziari e su quali e se sono stati concentrati su pochi, per conto di chi”.

Leggere l’articolo di Wall Street Italia che ha originato l’esposto:
La scalata RCS: +200% in due settimane. E la Consob tace

Il legale ha precisato che il professionista che ha presentato l’esposto “non è un azionista e non ha interessi particolari sul titolo, ma vuole sottoporre un dubbio alla magistratura, invitandola a fare i suoi accertamenti e le sue valutazioni anche su eventuali profili di insider trading”. Per questo, ha concluso il legale, “abbiamo messo a disposizione dei magistrati molto materiale, spiegando dove andare a prendere tutti i dati societari, e allegando in particolare quelli dell’ultima semestrale”. (ANSA)

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Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Milano Finanza – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(di Francesca Gerosa) – Crolla Rcs a Piazza Affari. Dopo una settimana sull’ottovolante tra un minimo a quota 1,40 euro (il 4 settembre quando sul mercato sono passati di mano quasi 16 milioni di azioni, pari al 2,2% del capitale del gruppo) e un massimo a 2,99 euro (ieri), oggi il titolo è sospeso per eccesso di ribasso (-28,44% teorico a 1,714 euro). Ma può contare comunque su un guadagno del 20% rispetto alla chiusura di venerdì scorso a 1,4270 euro.

Strappi che hanno insospettito la Consob, che li sta monitorando, e un “professionista”, che al momento vuole mantenere l’anonimato, che ha presentato in Procura a Milano un esposto nel quale si chiede alla magistratura di valutare se l’eccesso di rialzo del titolo Rcs in Borsa degli ultimi mesi possa essere legato a presunti profili di insider trading.

Leggere l’articolo di Wall Street Italia che ha originato l’esposto:
La scalata RCS: +200% in due settimane. E la Consob tace

Nell’esposto, come ha spiegato l’avvocato del professionista, Luigi Giuliano Martino, ”si evidenzia che tra il primo gennaio e il 5 settembre 2012, di fronte all’indice di borsa che è cresciuto del 2,49%, il titolo Rcs ha registrato un +272% ed è volato negli ultimi tre mesi a un +297%”. L’avvocato ha anche chiesto accertamenti sulla ragione per cui, sempre stando ai calcoli del professionista, il flottante di Rcs è dell’11%, mentre per il regolamento della Borsa dovrebbe essere del 25%.

“Vogliamo che l’opinione pubblica sia resa edotta su chi ha comprato e venduto il titolo e se questi scambi siano stati o meno concentrati su pochi intermediari finanziari”, ha spiegato Martino. Non si scompone per ora il patto di sindacato che riunisce i grandi soci di Rcs che stando alle dichiarazioni di oggi da Cernobbio di Enrico Cucchiani, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, non ha effettuato particolari riflessioni dopo i bruschi movimenti in borsa del titolo: “nessuna riflessione, non c’è stato alcun incontro del patto recentemente”, ha dichiarato.

Intesa Sanpaolo è tra i soci del gruppo editoriale. “La Consob ha informazioni migliori di me”, ha aggiunto. Ma bisogna tener conto che il flottante di Rcs è abbastanza ridotto, tutto il listino si è mosso “e credo sia difficile estrapolare i movimenti su un titolo che, tutto sommato, in termini di capitalizzazione è abbastanza modesto”.

In realtà, il patto di sindacato di Rcs è pronto a riunirsi il prossimo 21 settembre, come rivelato oggi da Francesco Merloni, membro del patto del gruppo editoriale. “C’è un preallarme” per quella data, ha detto a margine del workshop Ambrosetti. E sempre a proposito dei movimenti del titolo negli ultimi giorni, col sospetto che non si tratti solo di day-trading ma di “mani forti” che rastrellano azioni, Merloni non ha escluso nulla: “qualcuno ci sarà, io non lo so, potrebbe essere che ci sia qualche evoluzione” nell’azionariato.

Merloni, che non è a conoscenza di alcun piano per la ricostituzione del flottante, guarda al piano industriale che il neoamministratore delegato di Rcs, Scott Jovane, presenterà a breve e che potrebbe includere un aumento di capitale. Per Merloni bisogna partire dal piano, tuttavia è prematuro parlare oggi di qualsiasi opzione, compresa quella di un aumento di capitale (400 milioni di euro secondo quanto scritto di recente da MF-Milano Finanza): “sarebbero parole al vento, è ancora presto”.

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