Roma – Sviluppi nello scandalo sulla manipolazione del Libor, il tasso interbancario londinese. La situazione si capovolge e Barclays porta sul tavolo degli imputati gli stessi accusatori. Un memo pubblicato dalla banca suggerirebbe infatti che Paul Tucker, vice governatore della Bank of England, avrebbe suggerito già nel 2008 a Bob Diamond (ormai ex-Ceo di Barclays), che il tasso dichiarato alla quale la banca prende denaro a prestitoda altri istituti poteva essere abbassato.
La banca britannica, riferisce SkyNews, dice di essere in possesso di una registrazione della telefonata ‘incriminata’ fra Bob Diamond, l’ex ad della banca, e Paul Tucker, vicegovernatore della Bank of England.
Nella giornata di ieri da Barclays hanno confermato che uno dei loro senior executive ha ridotto il tasso Libor solo durante il picco della crisi del credito, dopo intervento della Bank of England.
Nel memo datato 29 ottobre 2008, scritto dallo stesso Diamond e inviato ad altri due senior executive della banca, si legge: “Mr. Tucker ha detto nuovamente di aver ricevuto delle chiamate da diversi executive nella Whitehall, che si domandavano il perché Barclays figurasse sempre nella parte alta del Libor”. Nella nota vi sarebbe anche scritto che Diamond avrebbe avvertito Tucker del fatto che altri tassi di altri istituti potevano essere non rappresentativi.
Barclays dunque vorrebbe dimostrare di non aver manipolato il tasso Libor durante la crisi finanziaria con lo scopo di trarre profitti.
Ma la cosa più preoccupante è che lo scandalo Libor potrebbe non essere un caso isolato. A dirlo è Joaquín Almunia, commissario europeo per la concorrenza. “Lo scorso anno abbiamo creato un’autorità anti-trust per investigare questo tipo di pratiche. Abbiamo avuto dei segnali che alcune banche praticavano pratiche collusive, accordi illegali secondo le regole della competizione. Non sono coinvolte solo banche inglesi”. Potrebbe aprirsi il caso Euribor.