Da ieri, il costo dei pacchetti di alcune delle marche di sigarette più note è salito di 20 centesimi, a causa dell’aumento dell’importo fisso per unità di prodotto, come previsto dalla legge di Bilancio. In particolare, le marche interessate dall’aumento sono Chesterfield, Philip Morris, Winston e Camel, oltre a diverse tipologie di Marlboro. L’aumento dei prezzi non riguarderà solo le sigarette, ma anche altre tipologie di tabacchi lavorati, tra cui sigari, sigaretti, tabacco trinciato e tabacco da fiuto.
L’aumento dei prezzi è solo l’inizio di una serie di interventi finalizzati a ridurre il consumo di tabacco e promuovere uno stile di vita più sano. Come previsto dalla legge di Bilancio, l’importo fisso per unità di prodotto delle sigarette continuerà ad aumentare anche nei prossimi anni: nel 2024, si passerà a 28,20 euro per 1000 sigarette e, nel 2025, a 28,70 euro per 1000 sigarette.
Tuttavia, gli aumenti delle accise sul tabacco non si fermano qui. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha annunciato l’intenzione di stringere ancora di più la morsa sui fumatori, anche quelli che utilizzano le sigarette elettroniche. L’obiettivo è quello di raggiungere una generazione “libera dal tabacco”.
Nonostante la forte tassazione del tabacco, i fumatori continuano a consumare sigarette in grandi quantità. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, in Italia il 22,6% della popolazione è fumatrice abituale, una percentuale che è rimasta stabile negli ultimi anni. Ci sono, tuttavia, alcune buone notizie: il numero di giovani fumatori è in diminuzione, grazie alla diffusione di campagne di sensibilizzazione che ne sottolineano i rischi per la salute.
C’è anche un altro aspetto da tenere presente: l’aumento dei prezzi potrebbe indurre i fumatori a cercare alternative al tabacco tradizionale, come le sigarette elettroniche o altri prodotti per la riduzione del danno. Sebbene anche questi prodotti siano soggetti a tassazione, potrebbero risultare più convenienti rispetto alle sigarette tradizionali.
In definitiva, l’aumento dei prezzi delle sigarette rappresenta un’ulteriore stretta sui fumatori, ma potrebbe anche essere l’occasione per sensibilizzare le persone sui rischi del tabacco e per spingerle a trovare alternative più sane e meno dannose per la salute.