Pil in rialzo e popolazione in diminuzione. Potremmo sintetizzare in questo modo l’andamento dell’economia in Cina, dove il Prodotto Interno Lordo è in rialzo del 2,9%, mentre ha registrato una crescita pari al 3% per l’intero 2022. Questi sono i livelli più bassi registrati da oltre 40 anni a questa parte, causati principalmente dai problemi connessi con il Covid. I dati diffusi direttamente dall’Ufficio Nazionale di Statistica della Cina, su base congiunturale, mettono in evidenza che la variazione tra il terzo ed il quarto trimestre 2022 è stata pari a zero.
Quella registrata nel corso del 2022 è stata sicuramente una delle performance più deboli per il Pil cinese, che è cresciuto solo e soltanto del 3%. L’economia della Cina sta pagando dazio alla politica della tolleranza zero al Covid. Ma non solo: a pesare vi è anche il crollo del settore immobiliare la domanda estera, che si è indebolita.
Il dato del Pil è inferiore al circa 5,5% annunciato dal governo cinese lo scorso mese di marzo. Nel 2021 la percentuale si era attestata sul un +8,1%. Quello del 2022 è il risultato il più debole dal -1,6% del 1976, l’anno della morte di Mao Zedong.
In Cina cala la popolazione
A finire sotto la lente d’ingrandimento, sempre in Cina, è anche il calo demografico. Nel 2022, per la prima volta in più di sessant’anni, la popolazione cinese è calata. In questo modo è stato rimarcato, in maniera particolarmente netta, la questione della crisi demografica in una delle nazioni più popolose al mondo. Secondo i dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica alla fine del 2022, la popolazione nazionale era di 1.411,75 milioni, stimando un calo di 0,85 milioni rispetto al dato della fine del 2021.
Da notare, comunque, che a livello mondiale ogni minuto nascono almeno 250 bambini. Questo significa che, sempre a livello mondiale, si stima che ogni anno nascano almeno 130 milioni di bambini. Nel corso del ventesimo secolo la popolazione mondiale è più che triplicata.
Sicuramente i paesi più popolosi sono l’India e la Cina. Quest’ultima, al momento, risulta essere la nazione più popolosa del mondo. Si ritiene, comunque, che entro la fine del 2023 la popolazione dell’India la possa superare, raggiungendo il traguardo di 1,67 miliardi di persone entro il 2050. Stati Uniti, Nigeria e Pakistan sono tra i paesi più popolosi al mondo e si ritiene possano mantenere questo loro primato sino ad almeno il 2050. Particolare attenzione la suscita la Nigeria, dove la popolazione potrebbe raggiunge i 375 milioni di persone entro il 2050, riuscendo a eguagliare quella degli Stati Uniti.
Cosa succede in Italia
La popolazione in Italia continua a scendere e ad essere sempre più anziana. Calano le nascite dei bambini e i flussi migratori non risultano essere sufficienti a bilanciare il saldo naturale della popolazione. In altre parole, in Italia, ci sono più morti che nuovi nati.
L’Istat ha messo in evidenza che al 1° gennaio 2022, in Italia c’erano 58,9 milioni di residenti, costituiti da 30,2 milioni donne e 28,7 milioni uomini. Per il quinto anno consecutivo la popolazione italiana è rimasta sotto i 60 milioni di abitanti, cifra che era stata raggiunta per sei anni, tra il 2012 e il 2017.
Questo calo demografico ha un impatto negativo sulle pensioni e sul sistema sanitario. In Italia, ad esempio si pagano più pensioni e meno stipendi: secondo una recente ricerca della Cgia di Mestre ci sono 205 mila persone in più che ricevono una pensione, rispetto a quelle che stanno percependo una busta paga o sono dei lavoratori autonomi. In Italia, complessivamente, ci sono 22 milioni e 759 mila pensionati, contro 22 milioni e 554 mila lavoratori.