Escalation nella guerra di nervi tra la Germania di Angela Merkel e la Bce di Mario Draghi. Ad attaccare la Banca centrale europea è il ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble, noto per dire sempre chiaramente quello che pensa.
Dopo avere già in passato puntato il dito contro le politiche eccezionalmente accomodanti lanciate dal banchiere centrale italiano, Schaeuble è sbottato di nuovo oggi, affermando senza tanti giri di parole che “la Bce è la fonte di tutti i nostri problemi”.
Una dichiarazione forte, che rischia di far montare un conflitto istituzionale tra la Germania e la Bce. E che sembra, allo stesso tempo, anche una giustificazione nei confronti delle forti critiche che sono arrivate dall’amministrazione di Donald Trump.
E’ di pochi giorni fa l’accusa del consigliere al Commercio Usa Peter Navarro, secondo cui la Germania sarebbe responsabile per aver portato l’euro a essere esageratamente sottovalutato.
Navarro ha definito l’euro un marco tedesco implicito, che permette alla Germania di aumentare le proprie esportazioni a danno degli altri partner commerciali.
Schaeuble ha aspettato qualche giorno per dire la sua, e alla fine si è sfogato oggi scegliendo la Bce di Mario Draghi come capro espiatorio.
“L’euro potrebbe essere un po’ più forte per la Germania, ma ciò sarebbe difficile da accettare per gli altri (paesi membri dell’ Unione europea“. A questo punto “il grande interrogativo è in che modo la Bce può avviare il tapering (del bazooka Quantitative-easing senza provocare danni”. E in ogni caso “la Germania deve scendere a compromessi per fare in modo che l’Ue rimanga unita”.
Parlando in occasione di una conferenza che si è svolta a Saarbruecken, Schaeuble ha anche puntato il dito contro la Grecia:
“Se la Grecia continuerà di nuovo a non agire in base agli impegni presi, alla fine le cose non funzioneranno“.