Mercati europei in attesa del cruciale rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti in arrivo oggi che dovrebbe mostrare il ritmo di assunzioni più lento degli ultimi anni. Gli economisti intervistati da Dow Jones si aspettano che il Bureau of Labor Statistics comunichi oggi che le buste paga, le payrolls, degli Stati Uniti hanno registrato un’espansione di appena 100.000 unità nel mese, la più bassa in quasi quattro anni. Ma qualunque sia il risultato, i mercati potrebbero scegliere di guardare al di là del rapporto, dato che molteplici eventi, tra cui scioperi e tempeste, hanno frenato le assunzioni.
eToro: brusca correzione per i mercati
Quest’anno Halloween ha riservato un bello scherzetto ai mercati, con una brusca correzione che ha cancellato in un colpo solo i guadagni di ottobre, sottolinea Gabriel Debach, market analyst di eToro.
Lo S&P 500 ha chiuso la giornata con una perdita dell’1,86%, la peggiore seduta dal 5 settembre, terminando ottobre in calo dello 0,99% e interrompendo una striscia positiva che durava da cinque mesi. Anche il Nasdaq 100 ha seguito lo stesso destino, segnando un -2,44% e registrando la sua peggiore performance giornaliera dal 5 settembre, con il mese chiuso in ribasso dello 0,85% dopo due mesi di rialzi. Non sono stati risparmiati nemmeno i titoli a bassa capitalizzazione, con il Russell 2000 in calo dell’1,63%, la peggiore seduta dallo stesso giorno di settembre, e chiudendo ottobre in flessione. La situazione non è stata migliore neanche in Europa, con nessuna delle principali piazze finanziarie del Vecchio Continente in positivo e con la sola Milano in grado di chiudere il mese in verde +0,46%. Mentre il mercato azionario ha arrancato, anche il reddito fisso non ha offerto rifugio, chiudendo ottobre in territorio negativo.
Eccezione criptovalute: market cap cresce del 5,77%
L’unica area a regalare rendimenti è stata quella delle criptovalute, con una capitalizzazione di mercato in crescita di 125,8 miliardi di dollari (+5,77%). Sua maestà Bitcoin guida il settore, con un incremento di circa il 10% che ha portato la sua dominance al 60% – livelli non visti da aprile 2021.
Questo rally ha avuto ripercussioni anche sulle azioni di MicroStrategy, che ha registrato un rialzo del 45% solo a ottobre e un impressionante +287% da inizio anno, ben oltre il +58% segnato da Bitcoin. La capitalizzazione di MicroStrategy è infatti passata dai 9,88 miliardi di dollari di fine dicembre agli attuali 49,55 miliardi, confermando il forte legame della società con l’andamento di BTC. Considerato sempre più come una riserva di valore digitale, Bitcoin ha sovraperformato oro e S&P 500 su più orizzonti temporali, guadagnandosi il ruolo di rifugio contro l’instabilità economica in mercati fragili come Brasile e Argentina. La tendenza è stata poi supportata da un afflusso netto di circa 76.070 BTC negli ETF spot su Bitcoin da fine settembre (dati btcetffundflow), segno di una crescente domanda indipendente dalle fluttuazioni di prezzo.
Senza entrare nel campo politico, è interessante osservare la correlazione tra il titolo Trump Media & Technology Group (DJT) e il token Dogecoin, legato a Elon Musk, sottolinea Debach.
L’azione DJT, come noto, sembra seguire le fluttuazioni delle probabilità di vittoria di Trump, riflettendo in borsa l’entusiasmo o la cautela degli investitori. Al suo fianco, Dogecoin – il ‘cane fedele’ di Elon Musk – si muove quasi in simbiosi, diventando una sorta di ‘proxy’ per il supporto crypto a Trump, soprattutto da quando Musk ha dichiarato il suo appoggio alla campagna dell’ex presidente lo scorso luglio. Da allora, la correlazione a 30 giorni tra DJT e Dogecoin è salita a 0,82, evidenziando una sintonia significativa tra l’ascesa politica di Trump e il sentiment nel mondo crypto.