Economia

Schroders: millennial italiani risparmiano di più per la pensione

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Pur essendo generalmente noti per essere dei buoni risparmiatori, gli italiani sono tra gli investitori che risparmiano meno per la pensione. Numeri alla mano, gli investitori non ancora in pensione accantonano in media il 12,4% del reddito totale, rispetto ad esempio ad austriaci e svizzeri, ai primi posti in classifica, che risparmiano rispettivamente il 21,6% e il 21,3%.
La percentuale di risparmio dell’Italia è inferiore anche alla media globale al 15,3% e a quella europea al 14,9%.

Millennial italiani dedicano il 14,6% del reddito alla pensione

Così la ricerca annuale Schroders “Global Investor Study 2019”, condotta su oltre 25.000 investitori in 32 Paesi da cui viene alla luce un dato particolarmente incoraggiante che riguarda i Millennial, ossia coloro che hanno tra i 18 e i 37 anni. Ebbene i Millennial italiani sono consapevoli di dover risparmiare di più, in quanto dedicano in media il 14,6% del proprio reddito ai risparmi per la pensione. A seguire la Generazione X (38-50 anni) con l’11,5% e i Baby Boomer (51-70 anni) con il 9,7%.
Dalla ricerca emerge inoltre che un quarto (25%) degli italiani non ancora in pensione è preoccupato di non aver risparmiato abbastanza in vista di tale fase, risultando in linea con gli investitori a livello globale (24%).

Lo studio ha evidenziato che a livello di fasce d’età, tra gli investitori non ancora in pensione, in Italia i Baby-Boomer (29%) e la Generazione X (28%) sono più preoccupati dei Millennial (20%), dati simili a quelli registrati a livello globale, che mostrano una preoccupazione più diffusa tra i Baby-Boomer (33%) e Generazione X (27%), mentre i Millennial risultano la fascia d’età meno preoccupata (21%).

Nonostante le preoccupazioni però, gli investitori italiani si aspettano in media che, una volta in pensione, potranno utilizzare ogni anno il 9,1% dei risparmi accantonati senza rischiare di restare a corto di denaro.

 

I fattori che influenzano i risparmi per la pensione

Sul tema pensione poi, dalla ricerca emerge che gli investitori sono influenzati da diversi elementi. Ad esempio, il 30% sarebbe propenso ad accantonare più denaro se avesse accesso a maggiori informazioni sulla quantità di risparmi necessari per sostenere lo stile di vita desiderato in pensione. All’opposto, esistono anche alcuni fattori che influenzano negativamente la propensione degli investitori ad accantonare per la pensione.
Ad esempio, il 17% degli italiani (identica la media globale), pur volendo risparmiare, ritiene che i bisogni del momento siano più rilevanti. Il 17% degli investitori italiani (15% il dato globale) ammette inoltre di concedersi degli sfizi nel presente invece di risparmiare per la pensione, mentre il 15% degli investitori italiani si dice fiducioso che i contributi versati dal datore di lavoro saranno sufficienti per la pensione (16% la media globale).

Sangita Chawla, Head of Retirement Savings di Schroders, ha commentato:

“I dati suggeriscono che gli investitori a livello globale non hanno aspettative realistiche riguardo allo stile di vita che vorrebbero dopo il pensionamento. Le persone vivono sempre più a lungo e si meriterebbero di godersi la pensione al termine della carriera grazie a risparmi sufficienti.
Tuttavia, lo studio indica che per molti investitori le cose non stanno così. È necessario che le persone inizino a risparmiare in modo sostanziale e il prima possibile mentre lavorano e, prima del pensionamento, valutino con attenzione quale sia il livello di income per loro sostenibile durante la pensione”.