Atene – In Grecia va in scena il secondo giorno di sciopero generale: poliziotti in divisa antisommossa e manifestanti armati di pietre e molotv. Atene e’ da ieri un campo di battaglia: sono volati granate, gas lacrimogeni, molotov. Finora almeno 20 i manifestanti feriti in modo grave. Nel frattempo in questo clima surreale di tensione in una citta’ che si ferma per protestare contro la classe politica e le ingiustizie sociali, il Parlamento è chiamato a esprimere il voto finale sul nuovo pacchetto di misure anti-crisi.
I manifestanti si sono radunati intorno a piazza Syntagma, proprio la piazza dove ha sede l’aula dei deputati e dove ieri oltre 100 mila persone hanno protestato per ore scontrandosi più volte con la polizia. Le tensioni sono continuate fino alla tarda notte di ieri, dopo che i manifestanti erano stati dispersi dalla polizia lanciando lacrimogeni a ripetizione.
Tutti i media greci sono concordi nel definire quella di ieri la più grande manifestazione di protesta dalla fine della dittatura nel 1974. C’è molta attesa per quello che potrebbe succedere subito dopo il voto di oggi. Ieri il parlamento e’ stato letteralmente messo sotto assedio, monumenti sono andati in fiamme e scontri si sono verificati durante il primo giorno della manifestazione oceanica.
Addirittura i lavoratori dei trasporti pubblici hanno deciso di astenersi dal lavoro solo per alcune ore (la prima e l’ultima del loro turno) in modo da aiutare i manifestanti a raggiungere i cortei indetti per lo Sciopero Generale.
Secondo la TV di stato greca, da questa mattina altre 30 persone sono state portate in ospedale per ferite o per problemi respiratori. Secondo l’Associated Press le persone che hanno manifestato oggi nelle strade di Atene sono più di 50mila, e la gran parte è confluita in Piazza Syntagma, davanti al Parlamento. Anche oggi ci sono stati numerosi scontri ed episodi di violenza tra manifestanti e poliziotti. Alcuni giovani mascherati hanno lanciato pietre, molotov ed estintori contro i manifestanti dei sindacati. Questi, che avevano il compito di gestire la manifestazione, hanno risposto agli attacchi brandendo dei bastoni.
Per via degli scioperi contro i licenziamenti nell’editoria, gli stessi media nazionali greci fanno fatica a raccontare la cronaca degli scontri e delle mobilitizzazioni. Ieri hanno riprodotto a oltranza l’intervento del ministro delle Finanze Evangelos Venizelos che ha chiesto ai parlamentari di votare a favore del piano di austerita’ imposto dall’Europa, altrimenti “non ci sara’ un domani”.