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Scontro Monti-Squinzi. Premier: «Se critichi, fai salire lo spread»

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A chi gli chiede un parere sulle critiche del presidente della Confindustria Squinzi alla Spending Review, Monti risponde che “Dichiarazioni di questo tipo, come è avvenuto nei mesi scorsi, fanno aumentare lo spread e i tassi a carico non solo del debito ma anche delle imprese, e quindi invito a non fare danno alle imprese”. “Invito a considerare che dichiarazioni di questo tipo da parte di personalità istituzionali ritenute responsabili hanno effetti molto rilevanti nei mercati e quindi suggerirei di fare più attenzione, non tanto nei riguardi del governo, che evidentemente non lo merita a giudicare da ciò che viene detto, ma verso le imprese”, ha aggiunto Monti.

“E poi – ha spiegato – avevo capito che le forze produttive migliori desiderassero il contenimento del disavanzo pubblico e che obiettassero a manovre fatte in passato molto basate sull’aumento delle tasse, e che era ora di incidere su spesa pubblica e strutture dello Stato. Ma evidentemente avevo capito male”.

SQUINZI: AL GOVERNO VOTO TRA 5 E 6 – Voto insufficiente, tra il 5 e il 6 al Governo Monti, ‘anche se il giudizio e’ ancora in sospesò. A dirlo tra gli applausi del popolo della Cgil, è il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi che nel pomeriggio ha preso parte al suo primo faccia a faccia con il segretario della Cgil, Susanna Camusso, secondo la quale invece il voto al governo e ‘totalmente insufficiente Un lungo dibattito quello tra i due leader all’insegna di una forte sintonia, tanto che in chiusura, il moderatore il giornalista Massimo Giannini chiosa: “d’accordo su tutto Squinzi e Camusso, vediamo se sarà così anche sullo sciopero generale”.

“Non è una seria accetta che interviene su sprechi e problemi” ma è una manovra “che deve fare cassa e taglia orizzontalmente su tutto”, aveva esordito Camusso parlando della spending review.ß Il segretario generale della Cgil ha ribadito poi la necessità di una mobilitazione generale escludendo però che si possa organizzare già in luglio.ß “Dobbiamo evitare la macelleria sociale ma si deve razionalizzare e semplificare la P.A. perché abbiamo ridondanze che vanno eliminate – dice Squinzi -. Questo della spending review deve essere considerato un primo intervento ma c’é ancora da fare moltissimo”.

Parlando in generale dell’operato del Governo, Squinzi non lo boccia del tutto ma nemmeno lo fa arrivare alla sufficienza piena. ß Ed a proposito di esecutivo il presidente di Confindustria, incalzato dalle domande, dice che sì sulla riforma del lavoro aveva usato la parola ‘boiata’. “‘Ma – aggiunge – quella frase mi era stata carpita da voi giornalisti”. Un affermazione che aveva suscitato un forte dibattito come quella sull’economia italiana sull’ “orlo di un abisso” che era stata accolta dal presidente Monti con il commento: “sulle parole del presidente di Confindustria mi sto imponendo una moderazione interpretativa”. Stasera Squinzi dice “Il mio giudizio è ancora sospeso, ma da un governo tecnico mi sarei aspettato cose che non sono state ancora fatte, per esempio sul sostegno alla ricerca”.

‘In ogni caso comunque il governo dei tecnici deve essere una parentesi poi bisogna tornare alla politica”. E rispondendo ad una domanda su un eventuale Monti bis spiega che se questo esecutivo “prende una fisionomia politica non sono contrario altrimenti non vedo futuro”.

Intanto però dopo aver vissuto “30 anni da cicale, ora cominciamo a pensare da formiche”, dice, tanto da non escludere in caso di emergenza anche una patrimoniale che però non dovrebbe toccare le imprese. Infine una chiosa su Marchionne: il “suo modello non è il mio ,spiega, ‘io sono per un modello di relazioni sindacali condivise’.«Abbiamo vissuto 30 anni da cicale, ora dobbiamo iniziare a pensare da formiche, anche se l’obiettivo del pareggio di bilancio mi sembra ampiamente esagerato», rileva Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, partecipando a Serravalle Pistoiese al primo faccia a faccia con il segretario generale della Cgil Susanna Camusso.

Ma «dobbiamo anche evitare la macelleria sociale», aggiunge, condividendo quanto aveva appena detto Camusso, che si è espressa annunciando una grossa mobilitazione generale per contestare i tagli alla pubblica amministrazione, inseriti all’interno del decreto sulla razionalizzazione della spesa pubblica. E ancora, il titolare di Viale dell’Astronomia, si è espresso anche su una presunta patrimoniale: «Sì, ma solo se fossimo in emergenza».

LA SPENDING REVIEW – Poi il presidente di Confindustria ha aggiunto: «Dobbiamo cominciare a fare investimenti sul futuro e soprattutto dobbiamo cominciare a razionalizzare la pubblica amministrazione. La semplificazione è per me la madre di tutte le riforme». Ecco il (primo) passaggio sulla spending review, all’esame del governo, con il decreto del consiglio dei ministri opera (anche e soprattutto) del super-commissario, Enrico Bondi.

L’ACCETTA – «Non è una seria accetta che interviene su sprechi e problemi», gli risponde Susanna Camusso, raccogliendo l’endorsement del numero uno di Viale dell’Astronomia: «Per la verità di quello che ho sentito dire dalla segretaria Camusso condivido tutto», ha infatti replicato. Poi il passaggio sul governo tecnico con un voto (non sufficiente) su quanto finora fatto dal premier: «Un voto al governo Monti? 6 meno meno, no meglio tra il cinque e il sei. Il mio giudizio sul governo Monti – ha detto Squinzi – è ancora un po’ sospeso perchè da un governo tecnico mi sarei aspettato cose che non sono state ancora fatte, per esempio nel sostegno alla ricerca. Il governo dei tecnici – ha rincarato – è una parentesi, ma deve tornare la politica». In realtà il segretario Cgil su questo punto (il giudizio al premier) è stata ancora più netta: «Si è presentato al Paese parlando di rigore, equità e crescita ma c’è stato solo rigore che ci ha portato in recessione. Il giudizio è gravemente insufficiente».

LE GEOMETRIE VARIABILI – E in proposito alla (presunta) mobilitazione generale da condividere con Cisl e Uil Camusso ammette che i rapporti con i sindacati cugini «siano un po’ variabili». «Ci sono stati sintomi positivi qualche mese fa ora qualcuno si è un po’ preoccupato», dice ancora. «Continueremo comunque a discutere con Cisl e Uil perchè la mobilitazione generale sia di tutti», ripete ribadendo però come anche dopo gli interventi sul pubblico impiego «sentiamo l’esigenza di una mobilitazione generale per invertire la tendenza». Preannunciando una grande iniziativa (estiva) sul tema della Sanità.