Un’asta di beneficenza che nasconde un party per soli uomini, dove 130 hostess sono state palpeggiate e molestate. Il Presidents Club Charity Dinner è un evento che si tiene ogni anno, al Dorchester Hotel di Londra, a cui hanno partecipato quest’anno 360 fra uomini d’affari, del mondo della finanza e politici. Il Financial Times ha inviato due reporter sotto copertura a vedere cosa succede. Quello che hanno scoperto i giornalisti è del tutto inatteso.
Durante la festa, era prevista un’asta di beneficenza per raccogliere fondi da destinare in beneficenza a cause come il Great Ormond Street Hospital, l’ospedale pediatrico nella zona di Bloomsbury a Londra. Erano in palio anche un pranzo con Boris Johnson, il ministro degli Esteri britannico, e un tè pomeridiano con il governatore della Banca d’Inghilterra, Mark Carney. L’asta ha raccolto oltre due milioni di sterline.
A intrattenere il mondo imprenditoriale e politico britannico c’erano 130 hostess assunte per l’occasione. Secondo lo scoope del Financial Times, alle ragazze era stato chiesto di indossare “scarpe nere sexy a tacco alto”, biancheria intima nera, e di truccarsi e pettinarsi come se avessero dovuto andare in un “posto elegante e sexy”. Le hostess con i tre requisiti “alta, magra e graziosa” sono state pagate 150 sterline più 25 per il taxi fino a casa. Molte di loro hanno raccontato di essere state palpeggiate, molestate e di aver ricevuto proposte sessuali. Al loro arrivo al Dorchester Hotel hanno dovuto firmare un contratto di cinque pagine sulla serata, in cui si impegnavano a non riferire quanto sarebbe accaduto.
Il Financial Times ha potuto vedere l’elenco dei tavoli e dei partecipanti, anche se non è chiaro se tutti quelli in lista abbiano partecipato. Tanti i nomi noti nell’elenco. In passato hanno preso parte a questa serata personaggi del calibro di Michael Sherwood, ex vice-presidente di Goldman Sachs
“Il WPP, il conglomerato del FTSE 100 che opera in campo pubblicitario”, si legge per esempio nell’articolo, “sponsorizzava un tavolo. Martin Sorrell, il chief executive, quest’anno non era presente, anche se in passato lo è sempre stato”.