Alta tensione tra il Regno Unito e la Francia, dopo la sfuriata di Boris Johnson, che avrebbe paragonato il presidente francese Francois Hollande a una guardia di Colditz, il castello tedesco che nel periodo compreso tra il 1939 e il 1945 venne trasformato in un campo di prigionia per gli ufficiali francesi, britannici, polacchi e olandesi, gestito dalle SS, e la cui storia è stata ripresa da più serie televisive e poi anche dal noto film di guerra, “The Colditz Story”, del 1955.
Johnson avrebbe reagito in questo modo ai commenti che erano rilasciati qualche ora prima da Jacques Audibert, consulente di Hollande che, nel commentare il discorso di ieri della premier britannica Theresa May sulla gestione della Brexit, ha affermato che i britannici non devono sperare di poter beneficiare in futuro delle stesse relazioni commerciali che intrattengono ora con l’Unione-europea. A tal proposito, la stessa May nel discorso di ieri ha confermato che il paese rinuncerà all’accesso al mercato unico europeo, per proiettarsi piuttosto su accordi commerciali che saranno conclusi con i singoli paesi membri.
Un avvertimento, quello del consulente di Hollande, che avrebbe scatenato l’ira del ministero degli esteri britannico, in visita a Nuova Delhi, in India. Ma cosa ha scatenato tutto?
Il punto è proprio questo. Boris Johnson ha detto al presidente francese di stare ben attento a “infliggere punizioni corporali”, simili a quelli descritti “in due film sulla Guerra Mondiale”, a qualsiasi paese che abbia intenzione di lasciare l’Unione europea. Secondo i media è ovvio che in questo modo Boris Johnson abbia voluto intenzionalmente paragonare Hollande a una guardia nazista.
Secondo i media, i film a cui si è riferito Johnson sarebbero infatti, per l’appunto, “The Colditz Story” e la “Grande Fuga”. Queste le sue testuali parole in lingua originale:
“If Mr Hollande wants to administer punishment beatings to anybody who chooses to escape [the EU], rather in the manner of some World War II movie, then I don’t think that is the way forward, and actually it’s not in the interests of our friends and partners”.
Inizialmente una portavoce della premier Theresa May ha tentato di difendere il responsabile degli Esteri, affermando che Johnson “non ha accusato nessuno di essere un nazista” e aggiungendo che si è trattato soltanto di un “paragone teatrale”. Ma diversi media ritengono che le parole utilizzate da Johnson lascino pensare necessariamente ai due film.
E L’Evening Standard ha poi riportato che fonti vicine a Johnson hanno ammesso infine che le dichiarazioni erano state proferite facendo riferimento a film come “La Grande Fuga” e “The Colditz Story”: che trattano, per l’appunto, le privazioni e le sofferenze sofferte dagli alleati e inflitte dalle guardie tedesche.