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Scoppia il caso Financial Times, Monti risponde a tono alle critiche

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ROMA (WSI) – Di vera e propria rabbia, dato il suo carattere british – che si è comunque smorzato in campagna elettorale- non si può parlare. Ma a una chiara domanda della giornalista del Tg2, che gli chiede quale sia stata la sua reazione nel leggere l’editoriale del Financial Times, secondo cui non sarebbe lui l’uomo giusto per guidare l’Italia, Mario Monti risponde a tono: “Non me l’aspettavo dal Financial Times ma da Wolfgang Munchau sì, uno specifico editorialista che ha una vecchia polemica con Merkel e vorrebbe che tutti dessero colpi d’ariete per far saltare l’eurozona”.

E proprio a Munchau si rivolge quando afferma che : “senza il nostro risanamento in tempi così brevi e la nostra azione di spinta per lo scudo anti-spread anche la Bce non avrebbe potuto fare il molto che poi ha fatto”.

L’editoriale aveva scritto infatti a chiare lettere che il merito del calo dei tassi sui BTP e dunque dello spread è da attribuire a “un altro Mario”, ovvero a Mario Draghi..

Dalle parole ai fatti. Monti risponde all’Ft, scrivendo lui stesso un editoriale sul quotidiano britannico, con il titolo “l’Italia ha guidato le riforme sia in Europa che a casa”.

“Signori, fa piacere a tutti leggere gli articoli di Wolfgang Munchau, che sono una variante delle sue critiche e frustrazioni verso la cancelliera tedesca Angela Merkel riguardo al ruolo nella crisi dell’eurozona”. Il premier dimissionario fa notare però che nel suo: “Why Monti is not the right man to lead Italy”, Munchau “sottovaluta i risultati del mio governo, che è stato chiamato ad agire in una situazione di emergenza”.

“Nel novembre del 2011, l’Italia era vicina a non avere più accesso ai mercati finanziari. Ridurre i costi di finanziamento era in questo casoun imperativo, e avrebbe potuto essere realizzato solo attraverso l’aumento delle tasse, che erano state decise ma non attuate dai governi precedenti. Non c’è stata alcuna correzione aggiuntiva, da un punto di vista fiscale, nel 2012, nonostante il peggioramento del contesto internazionale e il terremoto che ha colpito la regione dell’Emilia Romagna. Al contrario, l’aggiustamento è stato ribilanciato in modo progressivo, affidandosi in misura maggiore sulla spending review e sui tagli”.

“Ciò che questo governo ha fatto per far calare l’inflazione e creare più posti di lavoro è senza precedenti in un periodo di tempo così breve e senza una maggioranza vera in Parlamento”, aggiunge il Professore, che ricorda le stime dell’Ocse, secondo cui le riforme avrebbero aumentato il potenziale della crescita economica dell’Italia di almeno 4 punti percentuali del Pil entro il 2020″.

Lo stesso Financial Times corregge il tiro e scrive che Mario Monti e Pier Luigi Bersani “devono sfruttare il voto del mese prossimo per portare avanti l’idea di un nuovo inizio. Ciò permetterà agli elettori di fare scelte reali sul futuro dell’Italia”.