ROMA (WSI) – Sui requisiti di costituzionalità della riforma della Scuola il governo è caduto. L’esecutivo è stato infatti battuto in commissione Affari costituzionali del Senato.
L’ordine del giorno prevedeva il voto sulla costituzionalità del disegno di legge, approvato in prima lettura alla Camera il 20 maggio scorso. L’esito è stato di 10 voti favorevoli e 10 contrari. In caso di parità il regolamento di Palazzo Madama prevede che il parere sia negativo.
Decisivo è stato il voto contrario di Mario Mauro, che la scorsa settimana ha formalizzato la decisione di uscire dalla coalizione che sostiene l’esecutivo di Matteo Renzi. “Maggioranza battuta al Senato”, ha scritto il senatore su Twitter.
Come ricorda Reuters, il disegno di legge, che prevede l’immissione in ruolo di 100.000 docenti, suscita da settimane l’opposizione dei sindacati di categoria.
“Alcune proposte di modifica sono state accettate dal governo durante l’esame a Montecitorio e lo stesso Renzi ha risposto alla critica di non avere assunto tutti i precari (in 50.000 rimarrebbero esclusi dalla regolarizzazione), promettendo che nel 2016 sarà bandito un concorso per altri 60.000 posti”.
(DaC)