NEW YORK (WSI)- “Nel primo semestre del 2013, gli Stati Uniti hanno importato dall’Italia merci per un valore di 18,6 miliardi di dollari registrando un aumento del 2,95%” su base annua. E’ quanto recita il comunicato che porta la firma di Pier Paolo Celeste, numero uno dell’ICE – istituto del Commercio estero – per gli Usa. Celeste parla di “un dato importante se paragonato al perdurante calo di importazioni dal mondo (-2,11%) e dall’UE (-1,03%)”
La conseguenza è che la quota di mercato dell’Italia “è salita all’1,68% rispetto all’1,59% registrato nello stesso periodo del 2012, raggiungendo un saldo commerciale bilaterale di $10,2 miliardi (+$859 milioni rispetto al primo semestre 2012)”.
Nell’ambito dell’Unione europea, l’Italia si conferma per gli Stati Uniti quarto paese fornitore “dopo Germania, Regno Unito e Francia, mentre a livello mondiale si colloca al dodicesimo posto”. Degli indici paesi che precedono il paese hanno registrato una crescita maggiore “soltanto India, Corea del Sud, e Germania, mentre Messico, Giappone, Regno Unito, Taiwan e Arabia Saudita” hanno riportato valori negativi.
I settori di merci italiane che riscontrano una domanda in crescita da parte degli Stati Uniti sono in primo luogo la meccanica, primo comparto con 20,5%; seguono la “moda (15,6%), agroalimentari e vini (10,0%), chimica e derivati del petrolio(6,3%), farmaceutica (6,3%), veicoli terrestri (6,3%), arredamento (4,8%) e macchine elettriche (4,5%).
In calo invece i comparti della chimica e dei derivati del petrolio (-22,3%) e delle macchine elettriche (-6,8%).
Riguardo agli ATP, ovvero ai prodotti a tecnologia avanzata, le importazioni degli Stati Uniti dall’Italia sono state pari a $2,2 miliardi, +12,9% rispetto ai primi sei mesi del 2012, e pari a una quota dell’11,6% sul totale delle importazioni italiane in USA.
“Tra i settori di maggiore peso: aerospazio $788,78 milioni (36,5% sul totale ATP), biotecnologie $471,63 milioni (21,8%) e life science $350,54 milioni (16,2%)”.
Celeste conclude affermando che “i segnali sono incoraggianti e consentono di confidare in una buona performance dell’export italiano in USA anche per la seconda metà del 2013″.