Segretari comunali, la proposta di Caruso (Upa) per fare fronte alle carenze negli organici
Complici il prepensionamento reso possibile quest’anno con quota 100 e le convulse regole del turnover, gli uffici della pubblica amministrazione si svuotano con il rischio paralisi dietro l’angolo. E una categoria in particolare fa sentire la sua assenza negli uffici locali, finendo per gravare soprattutto sui piccoli Comuni. E’ quella dei segretari comunali.
In servizio ce ne sono oggi circa 3.500, un numero largamente insufficiente e a complicare le cose ci si mette l’ennesima decisione di rinviare la prova preselettiva del concorso pubblico per l’ammissione al Coa6, il corso-concorso selettivo di formazione per l’abilitazione ai fini dell’iscrizione di segretari comunali nella fascia iniziale dell’Albo. Il Dpcm del 24 aprile 2018 ha autorizzato a bandire il discorso ma ad oggi della data della prova non v’è traccia.
A tranquillizzare i comuni è stata il viceministro all’economia Laura Castelli che ha annunciato un prossimo intervento normativo per risolvere il problema.
Siamo consapevoli della grave carenza di segretari comunali, soprattutto nei piccoli comuni; su questo abbiamo lavorato per predisporre una norma che verrà inserita nel primo provvedimento utile. Sono già sul tavolo alcune ipotesi che trovano anche il consenso degli interessati, e su cui in ogni modo si può lavorare per condividerle fra tutti gli attori istituzionali, come una procedura di immissione accelerata per il COA 7, l’ampliamento e la rimodulazione delle fasce demografiche inerenti le fasce C e B dei segretari comunali ed una rivisitazione delle modalità di convenzione tra i comuni per le sedi di segreteria convenzionata.
A lanciare una proposta per colmare questa carenza è Angelo Caruso, presidente della provincia dell’Aquila nonché presidente dell’Upa (Unione province abruzzesi). La sua proposta prevede l’istituzione di una categoria onoraria di segretari comunali da costituirsi con avvocati e commercialisti, “ritenendo che in tal modo si possa dare una risposta tempestiva alla criticità in atto”.
Il suggerimento – sottolinea il presidente Caruso — prevederebbe che l’accesso al predetto albo avvenga mediante un corso di formazione e con un periodo di affiancamento ad un segretario in servizio presso un comune. Va sottolineato che il già precario stato a parere del sottoscritto peggiorerà ulteriormente e ciò all’esito dell’imminente pensionamento previsto con la riforma pensionistica approvata. Tale iniziativa, del resto, in fondo mutua il modello applicato per la magistratura onoraria cui è affidata la giustizia dei giudici di pace e dei tribunali, senza che vi sia stato alcun declassamento del servizio men che mai della categoria interessata. In disparte va considerato che il processo di immissione in ruolo dei segretari comunali, per il quale è in atto un corso-concorso per 250 posti, non attenuerà la criticità in atto, in quanto già insufficiente per colmare le attuali carenze, che nel frattempo saranno suscettibili di un ulteriore aggravamento.
Pertanto la figura proposta assumerebbe una fondamentale importanza soprattutto nei piccoli centri, in quanto di supporto ai Sindaci per la quotidiana attività amministrativa, spesso condizionata dalla continua esigenza di interpretazioni normative, conseguentemente ciò implica scelte e responsabilità gravose con implicazioni importanti non solo per il bene comune dei cittadini ma anche per la tutela e la salvaguardia del ruolo del Sindaco stesso. Della proposta ne ho notiziato il prefetto di L’Aquila il quale si è manifestato d’accordo allo stesso suggerimento, tanto che inoltrerà presso il gabinetto del ministro una nota di adesione.