Società

Sell anche a Wall Street, malissimo il lavoro: record negativo

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

New York – L’enorme delusione per il report occupazionale affossa i listini di Wall Street, che pero’ recuperano rispetto ai minimi intraday. Alla borsa di New York il Dow Jones ha perso lo 0,49% a quota 12657,20; il Nasdaq ha ceduto lo 0,45% a 2859,81 punti.

Il dipartimento del Lavoro ha comunicato che il tasso di disoccupazione e’ salito in giugno al 9,2% dal 9,1% del mese precedente. Creati soli 18.000 posti contro i +80.000 previsti. Sono cifre che la stessa Casa Bianca ha giudicato “inaccettabilmenbte alte”.

Sempre secondo il comunicato il rapporto indica la necessità di un “approccio equilibrato” alla riduzione del deficit, un’espressione che Obama ha spesso usato per indicare la necessità di aumentare il gettito fiscale oltre a tagliare le spese. Il principale consigliere economico di Obama, Austan Goolsbee, ha detto in un’intervista all’emittente tv Cnbc che le cifre di giugno sono “una chiamata all’azione”.

Secondo Goolsbee il rapporto sull’occupazione indica che è necessario mettere fine ai “litigi” tra democratici e repubblicani perché con un accordo comprensivo sulla riduzione del deficit e la creazione di nuova occupazione, potrebbero essere creati “centinaia di migliaia, se non milioni, di nuovi posti di lavoro”.

Sul Dow Jones e’ stato tutto quasi tutto rosso per l’intera giornata: solo una manciata di blue chip riescono a evitare un avvio in perdita, tra cui Johnson & Johnson e Microsoft. Pesanti le banche, come JP Morgan e Bank of America, e Google (-2%). a Meta’ seduta il DJIA cedeva l’1,1%, il Nasdaq l’1,31% e l’S&P 500 l’1,33%.

La disoccupazione reale e’ salita al 16,2% dal 15,8%. Nella cifra vengono inclusi i dipendenti part-time o sotto occupati “scoraggiati” che vorrebbero avere una situazione migliore. Inoltre, come se non bastasse, il numero di persone che non fa parte della forza di lavoro ma vorrebbe esserlo, e’ salito ai massimi di tutti i tempi di 7.124, in rialzo di 303 mila unita’, mentre la durata media della disoccupazione ha toccato il lasso piu’ lungo di sempre di 39,3.

Mentre la borsa americana riporta una performance molto debole (ribassi pari a quasi l’1% per tutti gli indici principali), l’Europa e soprattutto Piazza Affari scontano la paura di un contagio del problema del debito a tutti i Piigs.

Ora e’ a rischio anche la performance positiva in settimana. L’S&P 500 cerchera’ di chiudere in rialzo la seconda settimana consecutiva, ma dopo il report sul lavoro il sentiment e’ molto depresso. In Europa i mercati hanno assistito all’inversione a U verso il basso dei titoli bancari, in particolare in Italia, ha costituito un elemento di distrazione.

Il settore bancario italiano ha imboccato la strada dei ribassi sui timori che l’Italia potrebbe avere piu’ problemi del previsto e piu’ della Spagna a evitare un contagio della crisi del debito sovrano. Allo stesso tempo sono iniziate a circolare voci circa le dimissioni del ministro dell’Economia Giulio Tremonti.

“Negli ultimi mesi i politici italiani sono stati coinvolti in grandi scandali e l’ultima cosa di cui c’e’ bisogno ora e’ una crisi politica che dia agli investitori un motivo per punire il debito italiano come gia’ fatto con Grecia, Irlanda e Portogallo”, dice al Wall Street Journal Kathleen Brooks, research director di Forex.com.

La paura e’ che l’Italia venga risucchiata nella crisi del debito sovrano europeo ed e’ cosi’ che i cds sono schizzati al rialzo. Due settimane fa si era vista una situazione simile, quando un improvviso sell off ha colpito il settore finanziario nostrano, alimentando le speculazioni circa lo stato di salute precario delle banche italiane e del debito sovrano del paese.
[ARTICLEIMAGE]
Tornando al dato cruciale relativo al rapporto sull’occupazione, il consensus di 27 economisti prevede la creazione di 80.000 posti di lavoro nel mese di giugno e un tasso di disoccupazione invariato al 9,1%. Un qualsiasi dato peggiore di queste cifre spingerebbe inevitabilmente in calo i listini – che vengono da una dieci giorni positiva.

Occhio oggi anche agli altri numeri relativi alle scorte all’ingrosso e al credito al consumo, questi ultimi pubblicati dalla Fed nel primo pomeriggio statunitense.

Tra i singolti titoli, movimentati gli scambi nel settore hi-tech. Google cede circa due punti percentuale dopo che Morgan Stanley ha declassato il rating sulle azioni. SemiLEDs, gruppo di chip per impianti di luce, accusa un tracollo del 15% dopo aver emesso stime che hanno deluso le attese. Microsoft e’ invece positiva, riuscendo cosi’ ad azzerare le perdite settimanali.

Guardando intanto agli altri mercati, i futures sul petrolio scambiati sul Nymex scendono dell’1,63%, a $97,06. Riguardo alle altre commodities, i futures sull’oro guadagnano lo 0,95% a $1.545,1 l’oncia.

Sul fronte valutario l’euro è preda dei timori sul futuro dell’Europa e cede contro il dollaro lo 0,25% a $1,4328.

Quanto ai Treasury, dopo essere scivolati ai minimi di seduta in vista della pubblicazione del report governativo, i Treasury hanno iniziato ad essere molto richiesti subito dopo. La maggior parte dei Buy interessano la pancia della curva dei rendimenti. Dopo un paio di giorni di performance debole, i titoli a 5,7 e 10 anni stanno correndo con una bella spinta. Lo yield sul titolo a 5 anni cede 13 punti base attestandosi a quota 1,60%. I rendimenti sul decennale arretra di ben 9,1 punti base a quota 3,05%.