NEW YORK (WSI) – Titolo Google in ribasso, con le azioni di classe A in flessione 3.46% dopo la comunicazione di un bilancio che ha messo in evidenza la crescita degli utili, nel corso del primo trimestre, ma a un valore inferiore alle attese degli analisti.
Su base proforma, l’attivo per azione è salito a $6,27 da $6 dello stesso periodo del 2013, contro i $6,34 attesi dal consensus. Il risultato esclude i risultati della divisione di cellulari Motorola, che sono stati esclusi dalle operazioni continue di Google, dopo l’accordo per la vendita degli asset a Lenovo, lo scorso gennaio. La divisione ha registrato una perdita netta di $198 milioni, superiore a $182 milioni dell’anno precedente.
Su base netta, il fatturato è cresciuto solo +22% a $12,17 miliardi, riducendo di 2 punti percentuali i margini operativi sugli utili, rispetto all’anno precedente.
A pesare sul bilancio di Google, sono state le spese, balzate nei primi tre mesi dell’anno +29%; tale fattore ha acuito i timori di Wall Street sui costi in aumento del motore di ricerca, in un momento in cui sta esplorando le potenzialità di altri settori, che vanno dall’hi tech da indossare fino ai droni.
Patrick Pichette, direttore finanziario, ha spiegato che il balzo dei costi è stato straordinario e legato all’acquisizione, avvenuta quest’anno per un valore di $3,2 miliardi, di Nest, e anche alla presenza di cause legali in corso.
Ma a deludere i mercati non è stata solo Google. In calo nelle contrattazioni anche IBM, che ha perso -4%. Il colosso dei computer ha sofferto nel primo trimestre un calo del fatturato al minimo dal primo trimestre del 2009. Le vendite si sono attestate a un valore di appena $22,5 miliardi, contro i $22,9 miliardi attesi dal consensus e giù del 3,9% su base annua. Utili netti a $2,6 miliardi, in flessione di ben -22% su base annua. Il vero problema, che un altro colosso come Cisco conosce bene, è che IBM ha sofferto il calo del fatturato soprattutto nei paesi BRIC — Brasile, Russia, India and Cina — che in questo caso è stato -11%”-.
Si temono nuove ripercussioni negative su Wall Street. Intervistato dal Financial Times Yousseff Squali, di Cantor Fitzgerald, aveva avvertito che “anche una piccola delusione da parte di un colosso come Google avrà conseguenze sul gruppo (dei titoli tecnologici) nel breve termine”.