LONDRA (WSI) – Senza un accordo sulla Brexit ci sarà una crisi alimentare. A lanciare l’alert il CEO di Sainsbury’s, la seconda catena di supermercati nel Regno Unito. L’uscita di Londra dal mercato unico senza un accordo porterebbe a una mancanza di cibo senza precedenti ha sottolineato Mike Coupe in un’intervista a Bloomberg.
“L’impatto della chiusura dei confini per alcuni giorni alla libera circolazione del cibo comporterebbe una crisi alimentare che non abbiamo mai visto. Per me è inconcepibile che non si sia trovata una soluzione”.
Oggi le tensioni tra Londra e Bruxelles stanno salendo vertiginosamente, con il primo ministro britannico Theresa May che sostiene che nessuno nella sua posizione potrebbe mai dare lok alla bozza di trattato pubblicato dall’UE. La May sta cercando di convincere l’UE ad aderire a una fase di transizione, ma Michel Barnier, il principale negoziatore della Brexit, ha avvertito che qualsiasi accordo di questo tipo potrebbe disfarsi.
Quasi la metà del cibo consumato nel Regno Unito viene importata: le barriere commerciali sarebbero particolarmente dannose per i rivenditori britannici di prodotti alimentari freschi. Nel 2016, il Regno Unito ha importato 22,4 miliardi di sterline (pari a circa 30,8 miliardi di dollari) di carne, pesce, latticini, frutta e verdura, secondo il Dipartimento per l’ambiente, l’alimentazione e gli affari rurali. Secondo quanto rende noto Bloomberg, gli addetti al porto di Dover, il più trafficato della nazione, stimano che altri due minuti in più per liberare i camion alla dogana porterebbero ingorghi stradali per 17 miglia (27 chilometri).
“Al momento importiamo pomodori con i camion provenienti dal sud della Spagna, guidano per 24 ore e arrivano direttamente nei nostri centri di distribuzione senza ingombri. Mettendo un ostacolo a questo flusso aumenterà il costo e (dei prodotti) ridurrà la freschezza”.