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Sergio Mattarella riduce il suo stipendio per la seconda volta

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Sergio Mattarella, rieletto presidente della Repubblica per il suo secondo mandato a fine gennaio con 759 voti rispetto al quorum di 505 voti, riduce per la seconda volta il suo stipendio  come Capo dello Stato.

Come rende noto lo stesso Quirinale, “anche per questo secondo mandato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiesto al Mef di ridurre il suo assegno personale, stabilito per legge, in misura pari al trattamento pensionistico che riceve dall’Inps per i suoi anni da professore universitario. Per cui la prevista somma annuale di 239.182 euro lordi viene ridotta di circa 60 mila euro, portando l’importo lordo annuo da percepire a 179.835,84 euro.

Contestualmente il Presidente Mattarella ha confermato la rinuncia anche per il nuovo settennato all’adeguamento dell’assegno personale all’indice dei prezzi al consumo (adeguamento Istat) che avrebbe comportato un aumento di circa 16 mila euro. Infine, in base alle norme vigenti, il Presidente della Repubblica non percepisce (né percepirà in futuro) il pagamento della pensione (vitalizio) come ex parlamentare.

Già a febbraio 2015 Sergio Mattarella aveva applicato a tutto il personale del Quirinale la legge che prevede un tetto massimo di 240mila euro ai dipendenti pubblici e anche per la sua retribuzione.

Sergio Mattarella: breve biografia

Proclamato 13° presidente della Repubblica dopo una settimana di fumate nere su altri candidati. Ripercorriamo insieme la sua storia personale e politica. Oltre ad essere stato il 12° presidente della Repubblica, nel corso della sua carriera Mattarella ha ricoperto l’incarico di ministro quattro volte e quello di  giudice della Corte Costituzionale. Dal visto di vista politico Mattarella ha militato prima nella Democrazia Cristiana e successivamente nell’Ulivo.

Dal luglio del 1987 al luglio del 1989 Mattarella è stato Ministro dei Rapporti con il Parlamento, successivamente da luglio del 1989 al luglio del 1990 è stato Ministro della Pubblica Istruzione.

Dall’ottobre 1998 è stato Vice Presidente del Consiglio dei Ministri sino al dicembre 1999 quando è stato nominato Ministro della Difesa, incarico tenuto fino alle elezioni del giugno del 2001. Approvate in quegli anni la legge che ha abolito la leva militare obbligatoria e quella che ha reso l’Arma dei Carabinieri forza armata autonoma.

Nelle elezioni politiche del 2008 non si è ricandidato e ha concluso la sua attività politica. Nel maggio 2009 è stato eletto dal Parlamento componente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa, di cui è stato Vice Presidente. Il 5 ottobre 2011 è stato eletto Giudice Costituzionale dal Parlamento ed è entrato a far parte della Corte Costituzionale con il giuramento dell’11 ottobre 2011. Il 31 gennaio 2015 è stato eletto dodicesimo Presidente della Repubblica con 665 voti.

Quanto guadagnano i leader del G20

Rimanendo in tema stipendi, il premier Mario Draghi, come emerge dalla dichiarazione dei redditi pubblicata sul sito del governo, nella sezione ‘amministrazione trasparente’ relativa al periodo di imposta 2020, Draghi ha un reddito dichiarato di 525.500 euro e non riceve alcun compenso come Presidente del Consiglio rinunciando così di fatto a 80mila euro all’anno in più. L’anno prima l’ex presidente della Bce aveva guadagnato di più, ossia 581.6oo euro (periodo d’imposta 2019).

Guardando all’estero, ecco una panoramica degli stipendi annui dei leader che parteciperanno al G20 e che vede in testa Salman bin Abdulaziz Al Saud Re dell’Arabia Saudita il cui “stipendio” non è noto visto l’ingente patrimonio familiare. Agli antipodi il leader cinese Xi Jinping che guadagna appena 18mila euro annui circa 130mila yuan.

  • Argentina – Alberto Fernández 27.818 euro
  • Australia – Scott Morrison 471.440 euro
  • Brasile – Jair Bolsonaro 56.185 euro
  • Corea del Sud – Moon Jae-in 176.384,00 euro
  • Gran Bretagna – Boris Johnson 186.000 euro
  • Canada – Justin Trudeau 222.634 euro
  • Cina – Xi Jinping18.468,00 
  • Francia – Emmanuel Macron 181.680 euro
  • Germania – Angela Merkel 350.000 euro
  • Giappone – Fumio Kishida 385.024.119 euro
  • India – Narendra Modi 38.570 euro
  • Indonesia – Joko Widodo 45.580 euro
  • Italia – Mario Draghi 80.000 euro**
  • Messico – Andrés Manuel López Obrador 57.055 euro
  • Russia – Vladimir Putin 117.118 euro
  • Sudafrica – Cyril Ramaphosa 177.096 euro
  • Spagna* – Pedro Sanchez 84.845 euro
  • Turchia – Recep Tayyip Erdoğan 76.257 euro
  • Stati Uniti – Joe Biden 340.654 euro
  • Unione Europea – Ursula von der Leyen 335.000 euro