Un tesoro da 512 miliardi di dollari di ricavi aggiuntivi è a portata di mano per i produttori di servizi finanziari. Potrebbe essere colto entro il 2020 secondo la ricerca condotta dal Digital transformation institute di Capgemini. Sarà possibile farlo grazie all’”automazione intelligente”, ossia la corretta combinazione di tecnologie Rpa, intelligenza artificiale e ottimizzazione dei processi aziendali per raggiungere gli obiettivi di business.
“Fino a oggi le tecnologie dell’automazione come la robotica sono state implementate dal settore dei servizi finanziari per ridurre i costi e creare efficienza” spiega il report.
Il risultato è stato un abbassamento dei costi del 10-25% grazie alla sola Robotic process automation (Rpa) che arriva al 30-35% con il potenziamento dell’Intelligenza artificiale.
Ora non si pensa più solo a ridurre i costi
“I leader del settore dei servizi finanziari – continua il documento – hanno iniziato a offrire l’automazione direttamente ai propri clienti, utilizzandola come elemento in grado di generare entrate piuttosto che come un semplice fattore per ridurre i costi. Mediamente, grazie all’automazione più di un terzo (35%) delle società di servizi finanziari ha riportato un incremento della crescita del 2-5%, grazie a un più rapido time-to-market e migliori sinergie per il cross-selling, che risultano fattori chiave nell’influenzare i guadagni. Allo stesso tempo, dal report si evince che, grazie all’automazione intelligente, il 64% delle aziende di diversi segmenti ha riscontrato un miglioramento della customer satisfaction superiore al 60%”.
Per Andrea Falleni, amministratore delegato di Capgemini Italia
“nei prossimi anni ci saranno in gioco centinaia di migliaia di dollari in termini di ricavi generati dall’automazione. Solo le aziende che implementeranno la tecnologia con una strategia che va oltre la riduzione dei costi e si concentra sulla creazione di valore per i clienti e gli stakeholder saranno in grado di diventare leader di mercato”.
Automazione intelligente, ancora tanta strada da fare
Per il momento, tuttavia, il grado di adozione dell’automazione intelligente è ancora basso. Solo il 10% delle aziende ha implementato la tecnologia su vasta scala e solo una società su quattro possiede il giusto grado di competenze per implementare queste tecnologie, che comprendono il machine learning, la computer vision e la biometria.
La strada quindi è ancora lunga ma è anche obbligata. C’è infatti un motivo in più che spinge le società che offrono servizi finanziari a offrire sistemi di automazione direttamente ai propri clienti: la crescente minaccia da parte dei player non tradizionali. Quasi la metà delle imprese interpellate (45%) ritiene che nei prossimi cinque anni le big tech come Amazon e Alphabet saranno loro competitor.
Mancano risorse qualificate
Nell’adozione concreta ed estesa dell’automazione intelligente le società di servizi finanziari incontrano alcune difficoltà: persuadere i manager a intraprendere una strategia di automazione intelligente coerente (41%), mancanza di risorse qualificate per l’implementazione (48%), mancanza di un’adeguata strategia di gestione dei dati (46%), difficoltà di creare un piano di business per l’automazione (43%).
Lo studio è stato condotto su 1.500 dirigenti di 750 aziende globali nei settori delle banche commerciali e retail, dei mercati dei capitali e assicurativo, in Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, India, Regno Unito e Stati Uniti. La ricerca è stata condotta tra febbraio e marzo 2018.