BERLINO (WSI) – La Germania ha proposto di introdurre una tassa unica europea sulla benzina per poter finanziare i progetti necessari per fare fronte alla crisi dei rifugiati. È stato il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble a proporre un’imposta per coprire i costi legati alla nuova ondata migratoria.
“Se i fondi dei budget nazionali e del bilancio europeo non sono sufficienti, allora perché non ci mettiamo tutti d’accordo per esempio nell’imporre una tassa su ogni litro di benzina a un ammontare specifico”, ha detto in un’intervista concessa al quotidiano Sueddeutsche Zeitung.
Il ministro tedesco, un alleato chiave di Angela Merkel al governo, ha aggiunto che i finanziaamenti sono necessari per rafforzare le frontiere dell’Unione Europea verso il resto del mondo. Necessità che si è fatta ancora più impellente dopo gli ultimi attentati sanguinosi di Parigi perpetrati da militanti dell’ISIS.
“Adesso dobbiamo mettere al sicuro i confini di Schengen. La soluzione a questi problemi non deve fallire per mancanza di fondi”.
Schaeuble non ha fornito dettagli ulteriori su come la tassa verrebbe imposta e a chi verrebbero versati i soldi (se direttamente all’Ue o a livello nazionale). In tutti i casi se qualche stato membro volesse pagare di più per le politiche europee legate alla gestione dei rifugiati, allora la Germania è pronta a creare una “coalizione dei volenterosi“.
“Il problema va risolto sul piano europeo” e non nazionale, ha spiegato Schaeuble, aggiungendo che tuttavia in Europa le faccende politiche si muovono troppo lentamente. “Anche i nostri paesi vicini subirebbero le conseguenze di un precipitare della crisi dei rifugiati, come i paesi Balcanici, scendendo giù fino alla Grecia”.
La scorsa settimana durante gli incontri dei ministri delle Finanze europei si è parlato della tassa sulla benzina. “Si tratterebbe di un nuovo tipo di tassa in Ue” e questo potrebbe creare dei problemi come ha sottolineato un altro dei falchi politici d’Europa, Alexander Stubb, ministro delle Finanze della Finlandia.
Ci sono due principali problemi che rendono difficile la messa in vigore di un simile piano fiscale. Li ha elencati lo stesso Stubb, parlando a un’emittente finlandese, Yle: “In primo luogo nessuno vuole alzare le tasse ora (la manovra è storicamente impopolare) e in secondo luogo perché le questioni fiscali sono la prerogativa delle singole nazioni al momento”.