Scatta l’allarme caro Natale. I prezzi dei prodotti tipici di questa stagione non scendono, così come continuano a rimanere alti quelli della settimana bianca. Nonostante la frenata dell’inflazione e il crollo delle bollette di luce a gas, i consumatori riescono a portare a casa ben pochi risparmi. A denunciarlo sono il Codacons e Altroconsumo, che hanno cercato di capire come si stiano muovendo i prezzi al dettaglio.
Per i pandori e per i panettoni i prezzi continuano a rimanere in linea con quelli dello scorso anno. Questa purtroppo non è una buona notizia. I numeri non sono migliori nemmeno per chi si vuole godere la settimana bianca. Ma entriamo un po’ nel dettaglio.
Settimana bianca: rincari del 7% per lo skipass
Ogni anno il costo degli skipass aumenta. A denunciarlo è Altroconsumo, che è andata a verificare quanto costa concedersi un po’ di svago sulle principali piste da sci in Italia. Andando a prendere in considerazione i periodi dell’alta stagione 2023/2024: stiamo parlando di Natale, della settimana di Carnevale e dei giorni festivi.
I prezzi ed il costo dello skipass variano a seconda del comprensorio preso in considerazione. Il biglietto giornaliero, ad esempio, aumenta del 4,5% a Bardonecchia, passando a 46 euro dai precedenti 44 euro. A Courmayeur-Mont Blanc l’aumento è del 16%: chi vuole sciare in questo comprensorio della Valle d’Aosta deve spendere 65 euro, mentre nel 2022 ne spendeva solo 56.
Ma vediamo come cresce il costo della settimana bianca nelle altre località di montagna. A Carezza/Val di Fassa lo skipass giornaliero è aumentato del 14,8%, passando da 61 a 70 euro. È stato registrato un incremento del biglietto dell’11,4% nei seguenti comprensori:
- Sella Nevea, Tarvisio in Friuli;
- Vialattea in Piemonte.
La regione nella quale gli impianti di risalita costano di più è il Trentino Alto Adige, dove si arriva a spendere almeno 70 euro ogni giorno. I rincari maggiori sono stati registrati in Friuli Venezia Giulia, dove i prezzi sono aumentati dell’11% e nel Trentino Alto Adige dove sono aumentati dell’8,5%.
Il costo del settimanale
Gli aumenti vanno a toccare anche lo skipass settimanale. In alta stagione, per cinque giorni, i maggiori rincari sono stati registrati:
- Piemonte: +14,6%;
- Friuli-Venezia Giulia: +13,8%.
Le località nelle quali costa di più passare la settimana bianca sono le seguenti (e dove i costi superano i costi dello skipass giornaliero superano i 70 euro sono:
- Cortina D’ampezzo;
- Dolomiti Superski;
- Madonna di Campiglio;
- Alta Badia;
- Alta Pusteria – Tre Cime;
- Plan de Corones;
- Val Gardena;
- Val di Fassa/Carezza;
- Valle Silver;
- Arabba Marmolada.
Per una settimana bianca, una famiglia di tre persone può arrivare a spendere una fortuna. Solo e soltanto per fruire degli impianti di risalita si arriva a spendere mediamente 165 euro al giorno. Nelle località più costose si può arrivare a spendere anche 210-228 euro.
Gli altri rincari
Il caro Natale non si ferma unicamente ai rincari della settimana bianca o a quello degli skipass. I prodotti tipici di natale continuano a mantenere dei prezzi in linea con quelli dello scorso anno, benché sia stata registrata una frenata dell’inflazione e sia stato registrato un crollo delle bollette di luce e gas.
Per pandori e panettoni, i prezzi sono in linea con quelli dello scorso anno: questa però non è una bella notizia. Dodici mesi fa, infatti, a condizionare i prezzi era il caro energia e l’aumento delle materie prime causato dal conflitto in Ucraina.
Il prezzo medio di pandori e panettoni industriali classici, al netto di offerte o promozioni dei negozi, è attualmente compreso tra i 6 e i 7 euro, prezzo che sale tra gli 11 e i 13,50 euro per quelli di alta gamma – spiega il Codacons -. Per i panettoni artigianali il costo varia tra i 30 e i 35 euro al chilo, ma può arrivare a 55 euro per quelli realizzati dagli chef più noti.
Continuano a rimanere in linea con quelli dello scorso anno anche i prezzi degli alberi di Natale sintetici, delle luci e delle catene luminosi. Secondo il Codacons lo scorso anno gli aumenti mesi erano stati compresi tra il 20 ed il 40%: quest’anno i prezzi non sono stati rivisti al ribasso. I cesti natalizi, invece, hanno registrato un aumento del 16%.