In una settimana decisamente calda per i mercati americani per via delle elezioni Midterm, entra in scena anche la Federal Reserve. La banca centrale americana si riunirà giovedì e le attese sono per una conferma dei tassi nel range 2,00-2,25%.
Nulla di fatto dunque per la Fed, negli ultimi mesi nel mirino del presidente Usa Donald Trump, che accusa l’istituto di politica monetaria di alzare il costo del denaro ad un ritmo talmente elevato, da mettere a repentaglio la corsa dell’economia Usa.
Ma torniamo alla riunione di giovedì. Secondo gli analisti di Nomura, nel comunicato successivo alla riunione, il FOMC probabilmente dichiarerà che l’attività economica Usa ha continuato a crescere costantemente anziché “aumentare a un ritmo forte”.
“A causa del rallentamento della crescita degli investimenti fissi non residenziali evidenziati nel Pil del terzo trimestre , vi è il rischio che il FOMC riduca la propria valutazione della crescita degli investimenti aziendali” aggiungono gli analisti di Nomura.
Se per giovedì il mercato scommette dunque su un nulla di fatto, il consensus punta invece su un rialzo nella riunione di dicembre, a cui seguiranno altre due strette nel 2019.
Guardando avanti gli analisti di Goldman Sachs prevedono che la banca centrale Usa alzerà i tassi di interesse ad un ritmo più elevato delle attese. Questo per raffreddare un’economia che sta correndo troppo. E che rischia di andare in ebollizione. Gli analisti della banca d’affari Usa si aspettano un aumento dell’inflazione al 2,3% sopra il target del 2% fissato dalla banca centrale Usa.