Guadagni di produttività annuali per 160 miliardi di dollari entro il 2023. È la promessa della fabbrica intelligente nel settore auto. L’Italia è però in ritardo
Il futuro del settore auto si lega sempre più strettamente alla tecnologia, non solo per quanto riguarda le dotazioni di bordo delle automobili ma anche per ciò che concerne il processo produttivo. Secondo uno studio del Digital transformation institute pubblcato da Capgemini, ognuno dei primi dieci produttori di auto a livello mondiale potrebbe realizzare ulteriori 4,6 miliardi di dollari o una crescita del 50% dei profitti operativi annui entro cinque anni dall’implementazione di una fabbrica completamente intelligente. Il pareggio di bilancio potrebbe essere raggiunto entro un anno dall’esecuzione del pieno potenziale della smart factory.
“La maturità digitale è la chiave per esprimere il pieno potenziale delle iniziative in ambito smart factory” ha dichiarato Domenico Cipollone, vice presidente esecutivo Automotive di Capgemini Italia. “Il nostro studio dimostra chiaramente che le aziende del comparto dell’auto sono inclini a investire in fabbriche intelligenti e consapevoli dei benefici a lungo termine”.
Secondo lo studio l’industria automobilistica potrebbe registrare un aumento della produttività annuale pari a 160 miliardi di dollari entro il 2023 grazie all’investimento in fabbriche intelligenti.
Settore auto tra i più attivi
I produttori di automobili dimostrano di crederci anche se il percorso da compiere è ancora lungo, tanto che il 42% ritiene di non essere sulla buona strada nella realizzazione del pieno potenziale della fabbrica intelligente e stanno incontrando difficoltà tecnologiche. Nonostante queste difficoltà ritengono che il 24% delle fabbriche sarà smart entro il 2022 e quasi la metà delle aziende dell’industria automotive hanno già avviato iniziative in questo ambito (46%), investendo oltre 250 milioni di dollari. C’è poi un 43% di società che hanno per ora soltanto formulato progetti di smart factory.
In Italia la fabbrica rimane poco intelligente
L’Italia mostra un leggero ritardo rispetto agli altri Paesi grandi produttori di automobili. Solo il 27% degli operatori del settore automotive hanno avviato iniziative di smart factory (il 67% le sta ancora formulando). Sono percentuali simili alla Cine (28% e 70% rispettivamente) e lontane dai livelli di Francia (63% e 34%), Germania (59% e 27%), Regno Unito (56% e 36%) e Stati Uniti (47% e 41%).