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Borsa Milano a nervi tesi per Cina e petrolio

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MILANO (WSI) – Si respira una certa apprensione nelle sale operative, con i trader che hanno deciso di non conservare le loro posizioni in vista di un fine settimana che si preannuncia ricco di novità ed eventuali fattori di rischio. Si registra un corposo flusso di denaro verso gli attivi percepiti come sicuri, tra cui oro e yen, il tutto alle spese delle classi di asset che meglio si sono comportate in una settimana che è stata nel complesso positiva per l’azionario e i titoli rischiosi.

A Piazza Affari, il Ftse Mib ha chiuso l’ultima sessione della settimana in calo -0,39%, a 18.257,35 punti. Banche contrastate dopo l’annuncio, in settimana, relativo alla creazione del Fondo Atlante, che gestirà le operazioni di aumento di capitale e anche le sofferenze bancarie.

Unicredit +1%, Ubi Banca +1,67%, Intesa SanPaolo +0,49%, Mediobanca -1,79%, Bper -2,22%, BPM +0,39%, molto bene ancora Banco Popolare +4,61%, Mps +1,95%.

Tra i titoli di altri settori, forti acquisti su Stm con +4,7% circa; giù Saipem -2,89%, Moncler -0,89%, Prysmian -1,36%, Telecom Italia -0,39%, Exor -2,26%, Eni -1,31%, Anima Holding -2,40%. FCA sotto pressione, mentre Ferrari ha chiuso con +3,20%.

In particolare FCA ha confermato i target per il 2016, con ricavi netti ad almeno 110 miliardi di euro. Il numero uno Sergio Marchionne ha affermato che:

i dividendi sono legati all’indebitamento: man mano che il debito scenderà sarà più facile considerare il pagamento del dividendo. Non siamo ancora in questa situazione, vi chiedo quindi di portare pazienza e lasciarci operare nei prossimi mesi”.

Su Ferrari, Marchionne ha detto:

“Crediamo che la domanda di Ferrari sia robusta e crescente e coglieremo le opportunità offerte dal mercato. Se le condizioni del mercato fossero adeguate valuteremo l’aumento dei volumi di produzione in modo graduale nei prossimi anni”.

Tornando a Piazza Affari, le banche rimangono centro dell’attenzione. Il mercato difficilmente verrà trascinato ancora dalle speranze che il fondo Atlante risolva i problemi annosi di alcuni istituti in crisi – nello specifico sofferenze lorde e carenza di liquidità – ma sono emersi dettagli incoraggianti riguardanti Mps.

Più in generale, l’azionario europeo misurato dall’indice Stoxx Europe 600 ha fatto dietrofront, dopo cinque sessioni di rialzi. A livello europei hanno pesato i cali dei titoli del settore auto. Giù Volkswagen, dopo che i dati dell’Associazione di settore ha mostrato che la sua quota nel mercato europeo è scesa al minimo in cinque anni. Titolo -2% circa, così come quello di Daimler.

Su base settimanale, il trend dello Stoxx 600 è rimasto solido, con un guadagno di ben +3,3%. L’indice rimane tuttavia in calo -6,3% dall’inizio dell’anno.

A frenare gli acquisti oggi sono stati anche i numeri sul Pil cinese, che sulla carta si sono rivelati deboli, ma non hanno scosso più di tanto i mercati. La Cina ha registrato una crescita economica trimestrale del 6,7%, la più bassa in sette anni di tempo, ma in realtà il calo dello 0,1% su base trimestrale era previsto.

Nei dati si possono individuare segnali confortanti, in particolare il fatto che le attività nella seconda potenza economica al mondo abbiano ripreso vigore alla fine del primo trimestre. La fuoriuscita di capitali è rallentata a marzo e la produzione industriale è cresciuta mese su mese. Insomma, il trend è in miglioramento e l’atterraggio dopo mesi di grande crescita dovrebbe essere morbido e non troppo doloroso. Al contempo destano preoccupazioni, tuttavia, gli ancora troppo elevati livelli di debito.

Sullo sfondo, le trimestrali societarie americane sono finora state sottotono. Un altro elemento da tenere d’occhio riguarda gli ultimi risvolti legati al vertice di Doha sul possibile congelamento dei livelli di produzione di barili di greggio. Il ministro iraniano del Petrolio ha detto che non parteciperà al meeting, mettendo così pressione sui prezzi dell’oro nero. Grande attesa per il vertice, che si terrà dopodomani, domenica 17 aprile. Intanto, nella sessione odierna sia il contratto WTI scambiato a New York che il Brent hanno ceduto ben oltre -2%, attestandosi rispettivamente al di sopra di $40 e sotto $43. Oro in rialzo a $1.235 circa.

Sul valutario, l’euro ha riconquistato nel finale la soglia di $1,13. Dollaro in calo sullo yen sotto JPY 109.

Sul mercato dei titoli di stato, lo spread BTP-Bund in rialzo a quota 120 punti base circa, a fronte di tassi sui BTP decennali a un passo dall’1,34% e tassi sui Bund tedeschi a 10 anni in forte calo, oltre -14%, allo 0,13%.

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