ROMA (WSI) – Sessione sull’ottovolante per il mercato azionario cinese che, dopo il taglio a sorpresa dei tassi, lo scorso venerdì, operato dalla People’s Bank of China, balza al record in due mesi, per poi fare dietrofront. In particolare lo Shanghai Composite Index è salito durante i massimi intraday oltre +1%, a 3.450, al record in due mesi, prima di fare dietrofront.
Effetti anche sul mercato dei titoli di stato, con i tassi decennali che sono scesi al minimo dal 2009.
Acquisti in generale sui mercati emergenti, con la Borsa delle Filippine che ha riportato la quinta sessione positiva, balzando +1,9%.
Giù invece, sul mercato valutario, il ringgit malesiano e lo won sudcoreano, che hanno -0,6% sul dollaro.
Da segnalare che l’MSCI develoving-markets index, ovvero l’indice azionario che monitora il trend dei mercati emergenti, è scivolato -9,2% quest’anno, e scambia -secondo i dati compilati da Bloomberg – a un valore pari a 11,4 volte gli utili attesi in 12 mesi, a fronte delle 16 volte dell’indice benchamark dell’azionario globale, l’MSCI World Index.
Rimanendo in tema Cina, da segnalare che prende il via oggi il plenum, ovvero la riunione a porte chiuse, a Pechino, del Comitato centrale del Partito comunista, che forgerà il futuro del paese, fissando le linee guida del paese, nell’arco di quattro giorni, per il prossimo quinquennio.
A essere varato sarà il 13esimo Piano quinquennale che copre il periodo compreso tra il 2016 e il 2020, e che deciderà anche il futuro economico della seconda economia al mondo.
(Lna)