ROMA (WSI) – La Borsa di Shanghai è entrata ufficialmente in un mercato orso, perdendo -20% rispetto ai suoi massimi. Nella seduta odierna, l’indice è crollato oltre -3%, nonostante tutti gli sforzi del “National Team”, ovvero di tutte quelle agenzie governative che acquistano azioni, al fine di sostenere il listino.
La flessione è da attribuire, stando a quanto riporta un report di Bloomberg, alle continue preoccupazioni degli investitori sulla volatilità dello yuan e anche a indiscrezioni secondo cui alcune banche di Shanghai avrebbero deciso di non accettare più come garanzia sui prestiti i titoli di società più piccole quotate in Borsa.
A pesare le cattive notizie arrivate dalle attività sui prestiti del settore bancario che, nel mese di dicembre, si sono attestate a 597,8 miliardi di yuan, al di sotto delle stime, che avevano previsto un incremento di 700 miliardi di yuan, e in ribasso rispetto al livello di 697,3 miliardi di yuan dello stesso mese dell’anno precedente.
L’azionario cinese è scivolato in una condizione di mercato orso per la seconda volta in sette mesi, cancellando tutti i guadagni riportati grazie agli aiuti senza precedenti arrivati dallo stato. Sullo sfondo,gli investitori sono sempre più scettici riguardo alla capacità del governo di gestire i mercati e l’economia della Cina.
Precisamente, l’indice Shanghai Composite Index ha chiuso la seduta odierna in calo -3,5% a 2.900,97, valore inferiore al massimo testato a dicembre del 21%.