Economia

Shutdown: batosta per l’economia Usa. Ecco quanto costerà la paralisi più lunga della storia

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Saranno decisamente pesanti le ripercussioni sull’economia Usa dello shutdown del governo federale americano, durato 35 giorni (un record) e terminato venerdì notte. Secondo le stime del Congressional Budget Office (Cbo), organismo bipartisan congressuale americano, la paralisi degli uffici federali costerà all’economia americana 11 miliardi di dollari di cui 3 miliardi di perdite irrecuperabili.

In termini di Pil questo si tradurrà un una riduzione della crescita dello 0,4% nel  primo trimestre del 2019. Tuttavia, stando al Cbo, gran parte delle perdite verranno recuperate. Nel suo rapporto, il Cbo anticipa che la crescita degli Usa rallenterà nel 2019 a un +2,3% dopo il +3,1% del 2018 con il venire meno degli effetti positivi dati dalla riforma fiscale approvata prima del Natale 2017. Per l’anno in corso, il Cbo prevede un deficit a 897 miliardi di dollari e oltre i mille miliardi nel 2022 e non più nel 2020 come aveva precedentemente previsto.

In un’intervista al Wall Street Journal, ieri il presidente Donald Trump ha anticipato una nuova possibile paralisi a metà febbraio.

È “certamente un’opzione”,  ha detto l’inquilino della Casa Bianca, anticipando un nuovo shutdown qualora il Congresso non raggiunga un accordo per finanziare il muro di confine con il Messico.

Trump pensa che ci siano meno del 50% di possibilità che tale accordo possa essere raggiunto prima del 15 febbraio, giorno in cui finirà la tregua.  Trump ha anche detto che non che non accetterà meno di $ 5,7 miliardi per il muro di confine con il Messico, tanto meno acconsentirà a concedere la cittadinanza ai “Dreamers”, i bambini immigrati negli Stati Uniti illegalmente in cambio del finanziamento del muro, ipotesi quest’ultima circolata sulla stampa americane nei giorni scorsi.

ll capo della Casa Bianca ha quindi esortato i parlamentari a lavorare a una proposta bipartisan per la sicurezza al confine Sud del Paese, insistendo sulla necessità della costruzione di “una barriera, chiamatela come volete”, che richiederebbe un investimento da oltre 5 miliardi di dollari.