Segnali di distensione, almeno sulla carta, tra Cina e Stati Uniti sul terreno dei dazi. Il ministero cinese del commercio ha fatto sapere che Pechino invierà un alto funzionario, il vice ministro del commercio, Wang Shouwen, negli Stati Uniti alla fine del mese per riprendere i negoziati commerciali.
Un passo avanti nella direzione del dialogo, pochi giorni prima del 23 agosto, data in cui entreranno in vigore nuove tariffe reciproche all’import di beni per il controvalore di 16 miliardi di dollari, a completamento di un pacchetto complessivo di 50 miliardi.
A rovinare la festa, sempre oggi, Washington ha annunciato l’imposizione di nuove sanzioni a società russe e cinesi, accusate di aver intrapreso e agevolato scambi commerciali con la Corea del Nord in violazione del regime sanzionatorio internazionale a carico di Pyongyang.
Le nuove sanzioni, riferisce una nota del Dipartimento, dimostrano la determinazione degli Usa a mantenere invariata la pressione diplomatica ed economica a carico della Corea del Nord sino a quando quest’ultima avrà abbandonato i propri programmi balistico e nucleare.
Sui mercati la notizia dell’aprirsi di uno spiraglio nei negoziati tra Usa e Cina per mettere fine alla guerra commerciale tra le prime due potenze economiche al mondo ha aumentato l’appeal di asset rischiosi come l’azionario e lo yuan offshore, penalizzando invece dollaro e Treasuries Usa.