Si è spento all’età di 87 anni Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica e secondo uomo più ricco d’Italia, oltre che azionista di Mediobanca, Generali e Covivio.
Chi era
Nato a Milano il 22 maggio del 1935 da una famiglia di origine pugliese, è cresciuto nel collegio dei Martinitt, dove è rimasto fino al diploma di scuola media. All’età di 15 anni è andato a lavorare come garzone alla Johnson, una fabbrica produttrice di medaglie e coppe. Ha poi aperto la sua prima bottega ad Agordo, in provincia di Belluno. Quella bottega è diventata Luxottica, che negli anni si è imposta come marchio conosciuto in tutto il mondo, acquisendo i Ray Ban e disegnando occhiali per marchi di alta moda, come Prada e Armani.
Nel 2018 Luxottica si è fusa con la francese Essilor, dando vita ad una multinazionale con sede a Parigi e tra i principali gruppi nella progettazione, produzione e commercializzazione di lenti, apparecchiature ottiche ed occhiali da vista e da sole, quotata all’Euronext Paris Stock Exchange.
Le partecipazioni di Del Vecchio
La ricchezza di Del Vecchio al 10 aprile 2022 è stata valutata dalla rivista Forbes per circa 27,3 miliardi di dollari, rendendolo il secondo uomo più ricco d’Italia e il 62º al mondo. Si aprono ora le questioni del passaggio generazionale e della successione ereditaria, strettamente legate alla vita privata del fondatore di Luxottica. De Vecchio ha sei figli: Claudio (a capo del gruppo Brooks Brothers), Marisa e Paola, nati dal primo matrimonio con Luciana Nervo; Leonardo Maria, avuto con la seconda moglie Nicoletta Zampillo, dalla quale Del Vecchio si è separato ma che ha poi risposato; Luca e Clemente, nati dalla relazione con Sabina Grossi, ex investor relator del gruppo.
Attraverso la holding di famiglia Delfin, il fondatore di Luxottica ha una posizione di controllo di circa il 19,4% del capitale di Mediobanca e di oltre il 9% di Generali Assicurazioni. Negli ultimi anni Del Vecchio ha ingaggiato una partita a scacchi con il management di Medobanca, guidato dal ceo Alberto Nagel, e i rumor preannunciavano la possibilità di uno scontro in occasione del rinnovo del cda nell’ottobre 2023.
Per quanto riguarda invece Generali nell’ultima assemblea Delfin ha sostenuto la lista di Francesco Gaetano Caltagirone, uscita sconfitta. La Delfin è inoltre azionista di Unicredit, mentre anche il gruppo immobiliare Covivio fa capo all’impero di Del Vecchio.
Di Delfin Del Vecchio deteneva direttamente il 25% e possedeva diritto di usufrutto e quindi di voto per il restante 75% del capitale, la cui proprietà risulta equamente divisa fra i sei figli, tutti con quote paritetiche del 12,5%.
Nel 2016 un accordo ha stabilito che in caso di morte, il 25% detenuto dall’industriale passasse all’ultima moglie Nicoletta Zampillo mentre sono dello scorso anno alcune importanti modifiche statutarie che avrebbero dovuto favorire la successione. In particolare lo stesso Del Vecchio avrebbe potuto indicare il suo successore anche esterno alla compagnia. “In assenza di tale designazione” il nuovo statuto prevede poi che Del Vecchio sia sostituito “dal più alto in grado” dei tre osservatori previsti dallo statuto, oppure, “in assenza di tale osservatore, dalla persona che sarà designata con delibera dell’assemblea generale degli azionisti con la maggioranza dell’88%”, ossia sostanzialmente all’unanimità.
EssilorLuxottica in una nota ha espresso ” le più sentite condoglianze alla famiglia e a tutta la comunità di dipendenti nel mondo per questa enorme perdita” e reso noto che il consiglio si riunirà per determinare i prossimi passi.
Il nome che nelle ultime ore sta circolando come successore di Del Vecchio è quello di Francesco Milleri, amministratore delegato di EssilorLuxottica, che siede nei cda della Fondazione Leonardo Del Vecchio e dello Ieo Monzino.
La notizia della morte di Leonardo Del Vecchio ha avuto contraccolpi in Borsa, con Mediobanca e Generali nel mirino delle vendite: al momento in cui scriviamo, Mediobanca sta scendendo del 2,53%; Generali perde il 2,62% ed Essilor-Luxottica è in calo dell’1,71%.