Silvio Berlusconi si è spento stamattina, all’età di 86 anni. Se la sua carriera nella politica, nella televisione e nel settore immobiliare è nota ai più, pochi conoscono il suo contributo alla consulenza finanziaria in Italia. Facciamo il punto.
Il sodalizio con Ennio Doris
L’anello di congiunzione tra la consulenza finanziaria e il Cavaliere ha un nome e un cognome: Ennio Doris, da molti definito “il banchiere di Berlusconi”. Come ha ricordato su queste colonne il direttore di “Wall Street Italia” Leopoldo Gasbarro, i due si conobbero a Portofino nella primavera del 1981, quando Berlusconi aveva 45 anni e Doris 41. Doris gli disse:
“Ieri ho letto una sua intervista su ‘Capital’, quella in cui lei, rivolgendosi ai giovani imprenditori, ha dichiarato che se qualcuno avesse una buona idea tra le mani per una nuova impresa, potrebbe venire da lei a raccontargliela. Eccomi”.
A tale incontro ne seguirono altri, che portarono nel 1992 alla fondazione di Programma Italia, la futura Banca Mediolanum. Si trattava della prima rete in Italia ad offrire consulenza globale nel settore del risparmio gestito, posseduta pariteticamente dal Gruppo Fininvest di Berlusconi e da Ennio Doris. Programma Italia aveva sede a Basiglio, la Milano 3 costruita negli anni Ottanta da Fininvest. Che finanziò l’idea di Doris, senza interferire nella sua strategia di sviluppo.
Nel 2000 Ennio Doris si è alleato con Enrico Cuccia per creare Banca Esperia (l’attuale Mediobanca Private Banking): un istituto di credito specializzato nel private banking, posseduto pariteticamente dai due soci, con l’ingresso di Banca Mediolanum tra i soci, con una quota del 2%. In seguito, Fininvest ha acquistato azioni di Banca Mediolanum.
Nel 2016 la Bce impose alla Fininvest di vendere il 20% di Mediolanum, perché il Cavaliere aveva perso i requisiti per controllare una banca. Ennio Doris subito propose: “Le compro io quelle azioni”. Poi Berlusconi vinse contro la Bce e rimase socio.
Berlusconi, Ennio Doris e la politica
Ennio Doris fu anche uno dei sostenitori della prima ora della “discesa in campo” di Berlusconi nel 1993 e poi della sua “ritirata” nel novembre 2011, quando lo spread era salito alle stelle sopra i 500 punti base e la borsa crollava. Doris disse a Berlusconi:
“Quello che chiedono il mercato e l’Europa è un governo di transizione con un presidente del Consiglio che abbia un grande prestigio sul mercato e non sia né di centrodestra né di centrosinistra. Questo dovrebbe essere lo sbocco della crisi. Pensa alle aziende”.