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Siria, il governo verso le dimissioni

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Il governo siriano dovrebbe rassegnare le proprie dimissioni martedì, mentre è stata decisa – ma non precisata in termini di data – la revoca delle leggi di emergenza in vigore da quasi mezzo secolo. Dopo le proteste e i violenti scontri dei giorni scorsi, il regime di Damasco tenta di placare la protesta prospettando una svolta politica, compresa la fine del monopolio del ‘partito guida’ Baath.

“La decisione di abrogare la legge di emergenza è stata già presa ma non so quando verrà applicata”, ha detto Boussaina Shaabane il consigliere del presidente Bashar Al-Assad, mentre a Latakia dopo i violenti scontri di sabato è stata rafforzata la presenza dell’esercito.

La legge, instaurata immediatamente dopo l’arrivo al potere della partito Baath nel marzo 1963, impone restrizioni sulla libertà di riunione e di spostamento, e permette l’arresto di “sospetti o di persone che minacciano la sicurezza”. In questo modo è possibile sorvegliare le comunicazioni e fare un controllo preliminare su i giornali, le pubblicazioni, le radio e tutti i mass media.

Secondo al Arabiya, che ha annunciato per martedì le dimissioni del governo, è imminente l’approvazione di una nuova legge sulla stampa riguardo la prevenzione della carcerazione dei giornalisti. Il regime, ha aggiunto la tv satellitare araba, modificherà inoltre l’articolo 8 del primo paragrafo della costituzione del Paese, che stabilisce che Baath è il partito guida della Siria.