NEW YORK (WSI) – Potrebbe essere il tanto temuto finale di partita in Siria. Sempre più determinato a rafforzare l’ultimo baluardo russo in Medio Oriente, con l’appoggio dell’Iran, principale alleato del regime di Damasco, il presidente Vladimir Putin starebbe progettando attacchi aerei unilaterali contro lo Stato islamico dall’interno della Siria.
Anche l’Arabia Saudita è pronta ad accettare la proposta di intervento russa, a patto che, come chiedono anche gli Stati Uniti, il presidente Assad rimanga in carica solamente per un periodo transitorio prima di laciare.
Il piano che Putin presenterà all’Onu il 28 settembre prevede un’azione militare che si muova su un “binario parallelo”, un’operazione congiunta accompagnata da una transizione politica in seno al regime di Assad.
Mosca ha buone chance di convincere Usa, Iran, Turchia e sauditi che l’intervento da loro promosso possa contribuire a sedare le ambizioni dell’ISIS nella regione, la fazione piu’ ostile tra le varie forze all’opposizione in Siria.
“La Russia spera prevalga il buon senso e Obama accolga la mano tesa da Putin”, ha dichiarato Elena Suponina, un analista senior del Medio Oriente presso l’Istituto di studi strategici, consigliere del Cremlino avvertendo però che “Putin agirà in ogni caso se questo non accade.
Ma se Mosca non otterrà il consenso voluto, minaccia di agire in ogni modo. La Russia non puo’ permettersi di perdere l’ultima ‘base’ in Medioriente dove ha ancora influenza.
“Gli Stati Uniti sarebbero disposti a discutere di coordinamento onde evitare incidenti ostili con aerei russi, ma l’America e i suoi alleati non hanno tuttora ricevuto una proposta “concreta” da Mosca e non comprenderà forze di Assad” ha invece sottolineato un funzionario di Washington, ma in anonimo.
Putin volerà a New York all’inizio della prossima settimana per parlare dinanzi all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e potrebbe incontrare il Presidente americano.
Fonte: Bloomberg
(Aca-DaC)