DAMASCO (WSI) – Gli aerei dell’esercito israeliano hanno attaccato la base militare della Siria vicino alla città portuale di Latakia.
Lo hanno confermato all’agenzia di stampa AP le autorità statunitensi.
L’attacco è stato condotto nella notte e non si conoscono ulteriori dettagli su danni e conseguenze del raid aereo. Si tratta del quinto raid di questo tipo in un anno.
Un funzionario dlla sicurezza ha dtto che l’obiettivo erano i missili SA-125 fabbricati dalla Russia e che rischiano, secondo Tel Aviv, di finire nelle mani del gruppo armato libanese Hezbollah.
Mosca, alleato della Siria, intanto spera che la conferenza di pace sul Paese si possa tenere prima della fine dell’anno, nonostante le divergenze con gli Stati uniti sull’eventuale presenza dell’opposizione.
E’ quanto ha auspicato il premier Dmitry Medvedev in un’intervista con Reuters.
Medvedev si è rivolto a entrambe le parti del conflitto siriano esortandole a trovare un compromesso e ha criticato l’opposizione per aver posto le dimissioni del presidente Bashar al-Assad come condizione per i colloqui.
“Si tratta di un processo difficile e ognuno deve giungere a un compromesso, anche i leader dell’opposizione e il governo siriano”, ha detto Medvedev.
Nel corso del conflitto siriano, la Russia si è dimostrata il principale alleato di Assad, fornendo armi, opponendosi a tre risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu che intendevano esercitare pressioni su Assad e sostenendo che la sua uscita dalla scena politica non possa costituire una condizione per i colloqui di pace.