MOSCA (WSI) – Una settimana dopo il sorprendente ritiro delle truppe russe dalla Siria, Vladimir Putin ritorna alla carica, innalzando le tensioni geopolitiche tra la Russia e l’Occidente.
Secondo quanto riportato dall’agenzia nazionale Tass, il capo della Direzione delle Operazioni dello Stato Maggiore Generale delle Forze Armate ha affermato che Mosca è pronta a fare ricorso all’“uso unilaterale della forza“ contro i gruppi armati che dovessero violare “in modo sistemico” il cessate-il-fuoco nel paese dell’alleato Bashar al-Assad.
Le dichiarazioni di Serghei Rudskoi sono un affronto agli Stati Uniti e le forze occidentali. Il Cremlino pretende risposte da Washington sul piano previsto per poter controllare il regime di tregua nel paese. La Russia avrebbe già inviato le sue proposte all’America, ma non ha ancora ricevuto una risposta.
Commenti al vetriolo da parte delle autorità russe arrivano anche in merito alle esplosioni che hanno gettato Bruxelles e l’intera Europa nel panico. L’Unione Europea viene ritenuta dalla Russia in parte responsabile per gli attacchi di stamattina. Il presidente della Commissione di politica estera della Duma, Alexei Pushkov, ha twittato che:
“Mentre (il responsabile della Nato Jens) Stoltenberg è occupato a combattere contro la ‘minaccia russa’ immaginaria, dislocando militari in Lettonia, sotto il suo naso a Bruxelles la gente salta in aria”.
Un affondo arriva anche dal ministero degli esteri, con la portavoce del dicastero Maria Zakharova che afferma: “Non potete sostenere i terroristi in una parte del mondo e non aspettarvi che appaiano altrove”.