Occidente compatto contro la Russia, che a sua volta promette ritorsioni. Stavolta Vladimir Putin rischia di essersi spinto troppo in là. Con un mossa che non ha precedenti e che ricorda i tempi della Guerra Fredda, Stati Uniti ed Europa si sono stretti intorno alla Gran Bretagna dopo il caso dell‘avvelenamento dell’ex spia russa Sergei Skripal a Salisbury (Inghilterra) e hanno espulso più di cento diplomatici del Cremlino.
Una mossa che Mosca considera “una pura provocazione” e alla quale ha detto che risponderà a tono, rispedendo al mittente la accuse. Secondo l’agenzia stampa Ria, Mosca – riportando le parole il Ministero degli affari esteri russo – lascia tuttavia aperto il canale diplomatico con gli Stati Uniti.
La tensione era già nell’aria da giorni. Fino a quando ieri intorno alle 15 italiane sono state comunicate simultaneamente le espulsioni dei cento diplomatici russi. Dagli Stati Uniti al Canada è lungo l’elenco dei governi che hanno deciso la linea dura. Tra questi anche l’Italia: il Ministero degli Esteri ha annunciato la decisione di espellere dal territorio italiano due funzionari dell’Ambasciata della Federazione Russa a Roma.
Per Theresa May le decisioni prese ieri non vanno lette soltanto come gesto di solidarietà verso il suo Paese e il suo governo, ma rappresentano “una risposta alla minaccia alla sicurezza di tutti”.
Oggi intanto potrebbe aggiungersi all’elenco anche il Belgio, di certo non l’Austria (“Vogliamo restare neutrali”, ha detto il premier Sebastian Kurz). Mentre la Grecia non si schioda dalla linea pro-Russia.