La pandemia, sdoganando lo smart woking, ha cambiato l’organizzazione del lavoro. Nella nuova normalità la presenza non è l’unico modo né l’ufficio l’unico luogo per svolgere l’attività lavorativa.
Come lavoreremo nell’anno appena iniziato? Un sondaggio di Variazioni, società di consulenza per lo smart working e l’innovazione organizzativa, mette in luce i principali elementi che caratterizzeranno il cambiamento nell’organizzazione del lavoro dei prossimi 12 mesi.
Manager più fiduciosi verso i collaboratori
Rispetto al pre-pandemia, nel 2021, quello che emerge dal sondaggio condotto dall’ufficio studi di Variazioni è prima di tutto una maggiore fiducia dei manager verso i propri collaboratori (53% 2020 vs. 70% 2021), che hanno imparato dall’emergenza e dallo smartworking forzato che il valore della presenza non sta nella produttività o nella possibilità di esercitare il controllo. Anzi, secondo oltre le metà dei manager, il lavoro agile incrementa la produttività (53% vs 45% nel 2020). Nel 2021, l’89% dei manager rispetto al 69% nel 2020, dichiara che la principale motivazione al lavoro agile è la possibilità di evitare il tragitto casa ufficio quando non necessario.
“I dati parlano chiaro – afferma Arianna Visentini CEO e fondatrice di Variazioni – ciò che sta cambiando è l’importanza che le persone, lavoratori e manager attribuiscono all’autonomia, alla flessibilità e alla conciliazione con un importante impatto non solo sul modo di lavorare che sarà sempre più agile – anche le aziende più reticenti dovranno acquisirne consapevolezza se non vorranno perdere competenze – ma anche sull’occupazione e sull’atteggiamento delle persone di tutte le generazioni, verso la scelte professionali. Così se il lavoro sarà prevalentemente solo agile, la domanda non sarà più smart working si o no, ma quale smart working e come?
Organizzazioni e lavoratori sperimenteranno nuovi equilibri e troveranno nuove soluzioni per coniugare la domanda di esperienza con la domanda di competenze, flessibilità e produttività: modificheranno gli spazi delle proprie sedi per renderli più attraenti e accoglienti, più coerenti coi bisogni di relazione, adotteranno soluzioni di prossimità offrendo ai propri lavoratori spazi di coworking più vicini a casa e, ancora il mercato del turismo innoverà l’offerta di formule di work-ation: il lavoro in luoghi di vacanza.“
Maggiore flessibilità con lo smart working
Guadando avanti – dicono dall’ufficio studi di Variazioni – uno degli elementi di attenzione del lavoro smart post-pandemia sarà quello di migliorare il benessere e la conciliazione vita-lavoro. Se nel 2021 si è registrato un lieve miglioramento delle competenze di work-life balance, emergano alcuni elementi connessi allo stress: 1 manager su 4 lamenta un carico di lavoro eccessivo.
Secondo le previsioni della società di consulenza, molte aziende introdurranno la flessibilità oraria e la possibilità ai manager di scegliere non più giorni fissi di smart working (come nel pre covid) ma di poter organizzare liberamente il lavoro del proprio team. Verrà ampliata la possibilità di scegliere il luogo nel quale svolgere la propria prestazione lavorativa.
Nell’ambito della ricerca di Variazioni la società ha selezionato alcuni casi virtuosi di aziende che si sono distinte per la capacità di interpretare alternanza, flessibilità e appartenenza.
In Pixartprinting azienda specializzata nella fornitura online di servizi per la stampa a Quarto d’Altino (TV) con oltre 900 dipendenti, l’adozione del lavoro agile è partita dall’analisi dei diversi carichi di lavoro e il modo in cui possono essere gestiti. Quindi si è cercato di individuare le funzioni e i momenti del processo che richiedono la presenza per gestire l’alternanza. Una flessibilità che si è tradotta anche in un nuovo layout degli uffici, delle sale riunioni e degli spazi comuni.
In FITT, gruppo pioniere nella produzione e nello sviluppo di soluzioni ad alto contenuto innovativo finalizzate al passaggio di fluidi per uso domestico professionale e industrial, l’alternanza è stata costruita intorno alla necessità di creare momenti di condivisione in ufficio. L’ufficio diventa il luogo per l’aggregazione e la formazione.
In Cameo spa, storica azienda alimentare di Desenzano del Garda (BS), con oltre 300 collaboratori, la costruzione del modello di lavoro in smart working si basa su una solida sperimentazione durata oltre tre anni e iniziata prima del Covid: l’obiettivo dichiarato è trasformare l’organizzazione, passando da un modello di leadership basato sul controllo visivo ad uno basato sulla fiducia e sul raggiungimento degli obiettivi.
In Nexion gruppo internazionale attivo nelle tecnologie e sistemi per l’assistenza ai veicoli, ha fatto da apripista per l’introduzione del lavoro agile nel settore della metalmeccanica, partendo dall’ascolto e la responsabilizzazione delle persone per inserire elementi di flessibilità e alternanza. “Siamo tra le prime aziende del territorio ad aver affrontato il tema con una indagine così strutturata e pensiamo che il nostro approccio che parte dall’ascolto dei bisogni delle persone e dalla valutazione attenta dell’esperienza fatta in emergenza, potrà fare dello smart working l’elemento catalizzatore dello sviluppo organizzativo dell’Azienda – ha affermato Giancarlo Santarello Direttore Hr del gruppo Nexion commentando i risultati della ricerca– perché sappiamo che l’innovazione è sempre un processo condiviso e anche la costruzione del lavoro agile va progettata mettendo a fattor comune il vissuto, i bisogni e le aspettative. In Nexion questo progetto riguarderà oltre 300 persone, pari a circa il 50% delle nostre risorse in Italia – ha concluso Santarello – Siamo orgogliosi di fare da apripista nel nostro settore.”