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Smartworking: come gestire i collaboratori nel lavoro a distanza

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Smartworking: come gestire i collaboratori nel lavoro a distanza

A seguito dell’emergenza sanitaria legata al coronavirus lo smartworking è sempre più diffuso tra le aziende italiane. Una ricerca Aidp di settembre conferma che per il 58% dei lavoratori lo smartworking proseguirà nel 2021.
Per il 26%, invece, finirà tra novembre e dicembre 2020. Avrà la possibilità di lavorare anche lontano dall’ufficio, inoltre, una percentuale di dipendenti compresa tra il 50 e il 90%, a seconda del ruolo e del tipo di lavoro.
Non solo. Per oltre il 70% delle aziende saranno mediamente utilizzati tra i 2 e i 3 giorni a settimana per pianificare il lavoro da remoto.

“Da tempo – precisa Paola Marchesi, Executive Partner di Executive Hunters, brand di Hunters Group dedicato alla ricerca e selezione di Quadri e Dirigenti – sentiamo parlare di nuova normalità e di una nuova modalità di lavoro, nella quale lo smartworking (che sarebbe più appropriato definire tele-lavoro) è e sarà parte integrante dell’organizzazione del lavoro. Questo nuovo modo di lavorare è ritenuto positivo dalla maggior parte delle persone, soprattutto in termini di produttività e di gestione dei tempi”.

Gestire i collaboratori, come fare quando si lavora a distanza

C’è, però, un risvolto della medaglia che non possiamo non considerare: la gestione dei team a distanza.
Dallo scorso marzo – da quando cioè ci siamo trovati, quasi da un giorno all’altro, a chiudere gli uffici e a lavorare tutti da casa – molti manager hanno iniziato a chiedersi come è possibile tenere alto l’engagement del team quando non ci si può vedere tutti i giorni in ufficio e come riuscire, nonostante le distanze, a raggiungere gli obiettivi aziendali.

“Io credo – aggiunge Paola Marchesi – che siano essenziali due elementi: l’organizzazione del lavoro e dei target di ogni singolo componente del team e momenti di confronti, ufficiali e non.
Solo attraverso una organizzazione precisa e ben definita, tutti sapranno quali sono le attività da svolgere e avranno ben chiari gli obiettivi.
Per farlo, sarà necessario pianificare riunioni periodiche e fornire occasioni per confrontarsi e dare/ricevere feedback continui e costanti. Oggi più che mai, non avendo la possibilità di vedersi in ufficio, essere chiari, trasmettere obiettivi e tempi in cui raggiungerli (a breve e medio termine) e una visione chiara del lavoro è essenziale per chiunque si trovi a guidare un gruppo di persone.
E’ altrettanto importante, poi, per tenere il team coeso e focalizzato, condividere la visione generale (oltre, naturalmente, all’obiettivo micro e macro) affinché tutti si sentano parte di un progetto e quindi sempre motivati”.

Non devono mancare momenti di confronto

Ma lo smartworking non è solo lavoro e obiettivi. Per influenzare positivamente l’umore, non dovranno mai mancare momenti di confronto, ufficiali e non, anche per verificare come tutti stiano affrontando questo periodo e per assicurarsi che non siano sorte particolari criticità.

In un certo senso, seppur da remoto, ogni manager dovrebbe prendersi il tempo per un caffè virtuale, in cui capire se ci sono dubbi e/o domande legate a difficoltà non solo di obiettivo e/o attività, ma anche legate all’organizzazione personale da remoto, in modo da offrire suggerimenti e cercare soluzioni che possano ottimizzare la produttività di ognuno.

Oltre ai confronti singoli con i componenti del team, si possono incentivare momenti di confronto e incontro virtuale tra i componenti del team o colleghi in generale, per attività di formazione piuttosto che confronti aperti o caffè o aperitivi virtuali.

Chiarezza e condivisione sono due parole chiave che la nuova normalità incentiva sempre di più. Si tratta di capacità ormai imprescindibili per i manager di domani.