Si allunga la lista dei gruppi hi-tech pronti a ridimensionare l’organico per tagliare le spese. Secondo indiscrezioni riportate dalla stampa americana, Snap, la società dell’app con sede nel sud della California, prevede di licenziare circa il 20% dei suoi oltre 6.400 dipendenti.
La società non ha confermato la notizia, ma nella call sulla trimestrale di luglio, Derek Andersen, chief financial officer di Snap, aveva anticipato la presenza di “sfide macroeconomiche”, che facevano intendere un taglio dell’organico, in quanto parte significativa delle sue spese operative.
Sempre secondo le anticipazioni, Snap sta pianificando licenziamenti in alcuni dipartimenti. In particolare, il team di sviluppatori che creano mini app e giochi, ma anche la divisione hardware. Sebbene l’entità dei licenziamenti sia significativa, le indiscrezioni non hanno sorpreso più di tanto gli analisti, mentre il titolo ha punito le azioni con una nuova ondata di vendite: -4% circa, che ha portato all’80% le perdite da inizio anno.
Snap schiacciata dalla concorrenza
Dopo un decennio di crescita che sembrava inarrestabile, accelerata durante gli anni della pandemia, tutto il comparto oggi deve fare i conti con un quadro economico assai più incerto, dove inflazione e tensioni internazionali minano alle basi uno dei capisaldi su cui si fonda il valore di queste società: la fiducia nel futuro.
Nel caso specifico di Snap, c’è un altra questione non meno rilevante. Un successo all’inizio tra i giovani utenti per via della messaggistica a scomparsa, Snapchat di fatto è rimasta un piccolo attore nello spazio dei social network con la concorrenza – soprattutto di TikTok e Instagram – diventata sempre più intensa.
La base di utenti di Snap ha continuato a crescere fortemente – ha 347 milioni di utenti giornalieri, che è più di Twitter – ma è riuscita a realizzare un profitto solo una volta da quando è approdata a Wall Street, nel 2017.
Inoltre, come la maggior parte dei gruppi hi-tech, il gruppo ha assunto nuovo personale in modo aggressivo durante la pandemia. Lo scorso trimestre contava 6.446 dipendenti contro i 3.427 di marzo del 2020. Nel maggio del 2021, l’azienda ha effettuato la sua più grande acquisizione di sempre acquistando per oltre 500 milioni di dollari WaveOptics, il primo progettista e produttore al mondo di display con tecnologia waveguide (a guida d’onda), la principale componente ottica utilizzata nei dispositivi indossabili di Realtà Aumentata (AR).