Lo strategist ultra ribassista Albert Edwards, di Société Générale, torna a lanciare avvertimenti sulla prossima crisi finanziaria, sottolineando che i rischi di una recessione nel 2017 sono più alti di quanto la gente pensi e che quest’anno potremmo assistere a turbolenze finanziarie simili a quelle viste nel 2008.
Parlando durante la presentazione della strategia globale annuale della banca francese, intitolata “Are investors in denial or do fiscal fireworks mark yet another ‘new era’?”, Edwards ha detto agli investitori e analisti presenti che quest’anno è molto probabile che si verifichi una recessione, a causa della montagna di debiti aziendali negli Stati Uniti.
Lo strategist, che è famoso per le sue opinioni negative, stima che le difficoltà economiche potrebbero essere tanto gravi quanto quelle sperimentate durante la crisi finanziaria del 2008.
“Personalmente prevedo che l’indice S&P scenda su un nuovo minimo. La Federal Reserve finirà per imporre più strette monetarie di quelle che il mercato si aspetta per via dell’accelerazione dell’inflazione dei salari e potremmo assistere a una tradizionale fine del ciclo“.
Edwards reputa che il vero rischio per gli investitori sia rappresentato dalle strette monetarie della Fed, visto che adesso è il “momento sbagliato per imporre nuovi stimoli fiscali”.
Lo strategist ha ribadito le osservazioni già enunciate l’anno scorso sulle spese al consumo, quando aveva detto che l’unica cosa che teneva l’economia statunitense, la prima al mondo, fuori da una fase di recessione erano “i consumi relativamente buoni”.
Edwards ha ricordato che l’indice dei prezzi al consumo si sta comportando come previsto, ma che salirà ancora. Il tasso di inflazione potrebbe aumentare fino al 2,5-3% nel primo trimestre e questo finirebbe per compromettere i consumi e spingere la Fed ad alzare i tassi prima e con più decisione del previsto. Uno dei fattori citati dall’analista è il continuo rincaro dei prezzi del petrolio.