Il nome di Albert Edwards, noto analista ribassista di Societe Generale, può essere aggiunto al gruppo di economisti e strategist pessimisti sull’impatto che avrà l’esito delle elezioni di metà mandato negli Stati Uniti nell’attività economica del paese.
Secondo l’esperto l’economia americana è fragile e una volta che svanirà l’effetto positivo da “eccesso di zuccheri” saranno guai. Con un Congresso spartito equamente tra Democratici e Repubblicani il rischio è che Donald Trump non possa mettere a punto come vorrebbe i suoi piani di abbassamento del carico fiscale e di spese pubbliche allegre.
Edwards prevede cattive sorprese per la prima economia al mondo una volta che il maxi pacchetto di stimolo fiscale e di riforma del lavoro di Trump perde slancio l’anno prossimo. Il progetto ambizioso di Trump ha abbassato la corporate tax dal 35% al 21% ma a un caro prezzo in termini di equilibrio dei conti pubblici.
Secondo lo strategist, inoltre, il tempismo del piano di stimolo di Trump è stato sbagliato dal punto di vista del ciclo economico e corretto invece (anzi, “perfetto”) dal punto di vista politico e del ciclo elettorale.
Edwards ha inoltre paragonato Trump alla “Marmite”, la famosa crema da spalmare britannica a base di lievito dal sapore molto particolare e salato: o la si ama o la si odia. Gli inglesi stessi, per riferirsi al prodotto alimentare, usano lo slogan “love it or hate it“.