NEW YORK (WSI) – “Sochi è un posto unico al mondo. Sulle rive del mare si può approfittare di una bellissima giornata primaverile, mentre sulle montagne è inverno. Si tratta del posto perfetto per ospitare i Giochi Olimpici“.
Con queste parole nel 2007 Vladimir Putin, presidente russo, candidò Sochi ad ospitare le Olimpiadi Invernali del 2014 e, sempre con queste parole, riuscì poi a convincere una Commissione Olimpica indecisa tra Austria, Corea del Sud e appunto Russia.
Ma il magazine Outside Online riporta che a pochi mesi dall’inizio dei Giochi qualcosa a Sochi non sembra essere andato per il verso giusto.
La città situata sul Mar Nero, in Italia conosciuta più per le scampagnate di Silvio Berlusconi in visita al suo amico Putin, è stata completamente trasformata. Da cittadina tranquilla e perfetta per le vacanze, ad un cantiere olimpico con spese e costi spropositati.
La scienziata Maria Reneva insieme all’ecologa Yulia Naberezhnaya hanno criticato aspramente la scelta e raccontato che Sochi era molto amata da Stalin: “Veniva spesso nei suoi ultimi anni di vita, era un ottimo posto dove l’aria di mare si mescolava con quella delle conifere. Ottimo per i polmoni. Veniva per rigenerarsi, facendo quotidianamente delle nuotate nell’acqua molto salata del Mar Nero. Ora invece hanno rovinato tutto con costruzioni, stadi, impianti sciistici e altro. Cosa penserebbe oggi Stalin di tutto questo? Sicuramente non avrebbe mai accettato di far svolgere le Olimpiadi Invernali in questa località”.
Diventata l’Olimpiade più cara della storia, a Sochi sono state costruite 13 sedi ufficiali, uno stadio da 40 mila posti, oltre ad essere state demolite più di 500 case, ritenute illegali (ma della stessa idea non sono i residenti dell’area). Infine sono stati costruiti centinaia di nuovi hotel, una nuova piazza centrale e anche, per non farsi mancare nulla, un McDonald.
Insomma, se solitamente gli sprechi delle Olimpiadi si iniziano a vedere alla fine dei Giochi, in questo caso sembra di essere in netto anticipo con i tempi.