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Società costretta a chiudere per protesta mai vista dei dipendenti

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PARIGI (WSI) – In Francia sta facendo molto parlare il caso di una società edile che rischia di chiudere i battenti perché l’integralità dei suoi dipendenti si è auto sospesa. O meglio, nel corso dell’ultimo anno il personale si è messo in blocco in congedo malattia per protesta contro il peggioramento delle condizioni di lavoro.

In combutta con il datore di lavoro, i dipendenti di un’impresa di impianti di isolamento di Saint-Quentin, Isobat Expert, si sono via via dichiarati assenti giustificati negli ultimi 14 mesi, secondo quanto riportato dai media locali.

Lo staff dell’azienda, che si trova a Saint-Quentin, comune del dipartimento settentrionale francese dell’Aisne, non ne vuole sapere di rassegnare le dimissioni e sostiene di avere ricevuto pressioni per andarsene.

“Senza stipendio”

I ribelli hanno dato vita all’insolita protesta per via del peggioramento delle condizioni di lavoro, che definiscono degradanti, e per le pressioni della dirigenza. I manager hanno smentito e gridano vendetta, mentre la denuncia di alcuni dipendenti è senza appello.

“Da dicembre di due anni fa siamo senza stipendio, senza busta paga”.  A protestare sono sopratutto tecnici, centralinisti e addetti alle vendite.

Le difficoltà hanno iniziato a palesarsi qualche mese addietro, verso settembre – ottobre 2014. È in quel periodo che la situazione è precipitata. Il personale rende noto di essere stato sottoposto a metodi di mobbing e minacce da parte della dirigenza, persino “pressioni morali enormi per chi non riusciva a ottenere un appuntamento” commerciale.

“Ti pagheremo solo se ti presenti con una lettera di dimissioni”, è una delle minacce ricevute ed evocate dai dipendenti.

C’è chi cita poi l’obbligo di pagare di propria tasca i soldi per gli spostamenti in auto; prima venivano usati i veicoli dell’aziende a spese della società. Mentre prosegue il braccio di ferro tra lo staff e il datore di lavoro, che sostiene che fino al 2014 l’attività del gruppo era fiorente, gli uffici di rue Dachery sono ormai deserti e le attività dell’impresa edile sono compromesse.

Fonte: Aisne Nouvelle