Società pagina 9605
Grandi manovre nel mondo delle telecomunicazioni. I francesi sborseranno oltre 13 mila miliardi di lire per la società canadese, e diventeranno leader mondiali nelle reti delle nuove generazioni.
L’ultimo prezzo registrato segnalava un rialzo pari al 9,94%. La riapertura è prevista fra breve. Il mercato intanto continua a salire, con progressi superiori all’1% sia per quanto riguarda il Mibtel che il Mib30.
L’utlimo prezzo valido è stato di 37 euro con un guadagno del 9,89%. Ma la mattinata per il titolo è stata molto movimentata. Subito dopo l’apertura infatti l’errore di un intermediario aveva provocato il blocco per scostamento dei prezzi. Mibtel +1,27%.
La divisa europea resta bene intonata rispetto a dollaro, yen e sterlina. L’andamento positivo è stato innescato dai timori per nuove strette monetarie in Usa e Ue, ma anche per le positive stime di crescita in Germania.
Varcata di nuovo la soglia dei 15 euro. E’ la prima volta dal marzo scorso, quasi un anno fa, il giorno dopo l’annuncio della fusione con Banca di Roma, peraltro mai avvenuta. La crescita in percentuale a Piazza Affari è pari al 3,50%.
L’iniziativa, che durerà fino a nuovo avviso, è stata richiesta dal Consiglio dei mercati finanziari. In ballo c’è il progetto di offerta pubblica di ritiro da parte della Cir International che controlla già il 96,8% della società francese.
Il Gruppo è in trattativa con la Pino Ventures and partners per la messa in Rete dei suoi 5 mila 500 negozi. La notizia, già anticipata da indiscrezioni di stampa, sta accendendo l’entusiasmo in Borsa per il titolo, che non riesce a fare prezzo.
Il titolo guadagna il 4,90% a 8,43 euro. Dopo un anno di stagnazione, sembra iniziata una nuova fase. Secondo gli analisti l’azione potrebbe arrivare fino a 8,72 euro. Nel medio-lungo periodo, a 9,24.
L’indice apre con +0,89%, poi aumenta e il guadagno supera l’1%. Sugli stessi livelli percentuali anche l’aumento del Mib30. Attivi i telefonici, positive Fiat, Generali, Enel. Ripiegano le Eni.
Il Gruppo francese parla di un miglioramento del 51%. Previsto un piano di prepensionamenti con cui si conta di mandare a casa 13 mila 200 persone in 5 anni e di sostituirle per un terzo con nuove assunzioni.