Sofferenze & Incagli – shopping della criminalità organizzata & alert antiriciclaggio!
Sofferenze & Incagli – shopping della criminalità organizzata & alert antiriciclaggio!
Premessa
Già con “Comunicazione del 24 settembre 2009”, il Governatore della Banca d’Italia, nell’intento di sottolineare i rischi di “usura” cui erano sottoposte tutte le attività economiche del sistema Italia per effetto della grave crisi finanziaria in atto, pubblicò una serie di accorgimenti e raccomandazioni da utilizzarsi da parte degli Intermediari finanziari, quali alert per la segnalazione di operazioni sospette.
In proposito, nel corso dell’audizione del 22 luglio 2009 dinanzi alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, il Governatore della Banca d’Italia ebbe modo di soffermarsi sull’argomento evidenziando che, in periodi di crisi, è necessario rafforzare l’azione di prevenzione e contrasto dei fenomeni criminali, per evitare che imprese indebolite sotto il profilo economico o patrimoniale finiscano sotto il controllo della criminalità organizzata anche aumentando il ricorso a pratiche usurarie.
Il rischio maggiore, in situazioni della specie, appare riconducibile agli “assetti proprietari” delle compagini societarie ovvero delle attività economiche in genere – anche in forma di ditte individuali – che possono mutare attraverso l’ingresso di nuovi soci quali prestanomi di soggetti od entità appartenenti o contigui alla criminalità organizzata.
Banche venete – sofferenze & incagli
La Società di gestione degli attivi (Sga), partecipata dal Tesoro nella veste di principale azionista dell’operazione con un decreto in attesa di pubblicazione, si è assunta il duro compito di tentare il recupero di circa 18 miliardi di euro cui fanno riferimento tutti i “crediti complicati” delle due banche del Nord est, ormai passate sotto il controllo di Intesa Sanpaolo.
Certamente non tutto è perduto nella misura in cui, attraverso mirate valutazioni dei tanti know how e portafogli clienti delle aziende in difficoltà, potranno essere riportate in bonis con interventi appropriati, quali ristrutturazioni, rinnovo o ampliamento fidi ed altro.
La strada è tutta in salita ma con una economia in ripresa, come l’ISTAT ci sta dicendo, dovrebbe essere tutto più facile!
Al netto del ruolo di Banca Intesa, certamente interessata per la clientela retail grazie per la presenza delle tante filiali sul territorio, per le pratiche medio grandi si sta trattando con banca IFIS e Finint che già in passato hanno portato avanti con relativo successo grosse cartolarizzazioni.
Alert per gli intermediari finanziari
Se è vero che le infiltrazioni criminali sono rese più facili dalle difficoltà economiche in cui versano, anche e soprattutto per effetto della crisi finanziaria in atto, i tanti operatori economici, bisogna immaginare dei percorsi pratici da parte degli intermediari per meglio intercettare tali fenomeni e poterli segnalare con la necessaria tempestività, ove possibile prima ancora di compiere l’operazione richiesta dal cliente – ex art.35 del D.lgs 90/17.
Gli schemi operativi delineabili, devono partire da una conoscenza diretta ed approfondita delle compagini societarie, relativamente all’assetto proprietario della distribuzione del capitale sociale, ovvero del Titolare effettivo, ai fini della concreta gestione dell’azienda in difficoltà.
Le anomalie potenziali, sono sostanzialmente riconducibili a profili oggettivi e/o soggettivi, tutti riguardanti le modalità di finanziamento dell’impresa in grado di azzerare la crisi di liquidità e la condizione di incaglio o sofferenza della posizione, attraverso aumenti di capitali da parte di soci in essere e già conosciuti ovvero l’ingresso di nuovi soci con denaro fresco.
Trattasi di operatività particolarmente delicata, nella misura in cui bisogna comprendere a sufficienza l’origine delle risorse finanziarie, spesso riconducibili a persone incensurate quali possibili “prestanomi” di personaggi noti sul territorio, con pregiudizi penali di vario genere e collegati a fenomeni di criminalità organizzata.
Qualora emergano operazioni sospette riconducibili ai fenomeni di criminalità si consiglia di procedere con la massima tempestività, ove possibile prima di dar corso all’esecuzione dell’operazione richiesta, anche al fine di consentire alla UIF l’esercizio del potere di sospensione previsto dall’articolo 6, comma 7, lett. c) del d.lgs. n.231 del 2007.
Sarà cura dei soggetti tenuti agli obblighi di segnalazione, nell’ambito della propria autonomia organizzativa e con le modalità ritenute più idonee, diffondere le indicazioni operative fra il personale e i collaboratori incaricati della valutazione delle operazioni sospette.
A suo tempo l’UIF diffuse un percorso appropriato di valutazione che vado a sintetizzare, ritenendolo di particolare utilità per il tema che stiamo trattando: