LONDRA (WSI) – Secondo gli ultimi sondaggi la percentuale di voti a favore di un’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea saranno superiori agli “In”. Se si andasse a votare oggi, quando mancano circa due settimane soltanto al voto, gli Out la spunterebbero. I promotori della campagna per il ‘Leave’, tra cui il sindaco uscente di Londra Boris Johnson, dovrebbero essere soddisfatti.
Il referendum viene visto come uno degli eventi potenzialmente choc per l’Europa e il mondo intero. Almeno per il momento i contrari all’appartenenza del paese al blocco a 28 paesi sono il 45-43% (percentuali emerse negli ultimi sondaggi di YouGov e TNS), mentre i favorevoli sono fermi al 41%. L’esito del voto è incerto, ma il trend è chiaro.
Nelle ultime settimane sembra che l’opinione pubblica si stia muovendo in favore degli “Out”. La tendenza e i numeri pubblicati nei sondaggi hanno inflitto un duro colpo alla sterlina nel mercato valutario. La divisa britannica perde terreno, scivolando ai minimi di tre settimane sul dollaro.
La moneta è in calo dell’1,01% a 1uota 1,4373 al momento dopo aver testato i livelli più bassi delle ultime tre settimane a 1,4353 dollari. Michel Hewson, chief market analyst di CMC Markets ha scritto in una nota stamattina che “il rimbalzo di venerdì sopra 1,4500 fino a 1,4580 ha avuto vita breve” e che i rischi al ribasso rimangono.
Il pericolo è un ritorno al livello di 1.4330. Sotto quella soglia infatti si rischierebbe il capitombolo della sterlina sul Forex, dal momento che lì, segnala sempre lo strategist, si trova “un’area di supporto di 1,4270 che parte dai minimi toccati quest’anno”.