Si assottiglia il vantaggio di Emmanuel Macron nell’eventuale ballottaggio con Marine Le Pen per la presidenza della Francia: secondo l’ultimo sondaggio Opinionway, pubblicato con cadenza quotidiana, il candidato di En Marche s’imporrebbe al secondo turno col 58% dei consensi. Appena una settimana fa avrebbe raccolto il 63-64%.
Secondo gli ultimi dati, la candidata del Front National s’imporrebbe al primo turno con il 27% dei voti, mentre sia Macron sia il candidato repubblicano, Francois Fillon, sarebbero intorno a quota 20%. Nel caso nel quale a guadagnarsi il secondo posto fosse proprio il candidato del centrodestra, il suo vantaggio nella seconda tornata elettorale contro Le Pen sarebbe di 12 punti, al 56%.
In seguito alla diffusione di questi nuovi umori fra l’elettorato francese, i bond di Parigi hanno reagito con rendimenti in forte rialzo e Spread in allargamento ulteriore rispetto alla controparte tedesca: i rendimenti dei titoli a dieci anni hanno guadagnato altri 5 punti base, mentre quelli sugli Oat a cinque anni hanno registrato un ampliamento di 8 punti base (vedi grafico sotto).
La possibilità che Le Pen possa davvero lottare per l’Eliseo spaventa i mercati, che temono una chiusura di stampo protezionista o addirittura la Frexit, l’uscita della Francia dall’area euro. A proposito delle possibilità concrete di vittoria, l’Economist ha messo in luce come ai semplici sondaggi andrebbe aggiunta la variabile dell’affluenza alle urne, per elaborare un pronostico su Le Pen.
“L’affluenza alle presidenziali francesi è stata sempre alta: intorno all’80 per cento dei 46 milioni di elettori si presenta alle urne e circa il 75 per cento delle schede è valido. Immaginando che quest’anno l’affluenza rimanga la stessa, Marine Le Pen avrebbe bisogno del sostegno di poco più di 17,4 milioni di elettori al secondo turno per ottenere la presidenza. Questo vorrebbe dire che dovrebbe quasi triplicare i suoi voti rispetto al 2012”, scrive il magazine britannico.
“Ma cosa accadrebbe se gli elettori, poco convinti dalle alternative a Le Pen – che si tratti del candidato di centrodestra François Fillon, di quello di centro Emmanuel Macron o del socialista Benoît Hamon – decidessero di disertare in massa le urne invece di compattarsi attorno al suo rivale al secondo turno?”, si interroga l’Economist.
“Perché la leader del Fn ottenga la maggioranza assoluta dei voti nello scenario più prudente (i nove milioni di voti indicati dai sondaggi), l’affluenza dovrebbe crollare intorno al 40 per cento. Se Le Pen ottenesse risultati migliori (14,6 milioni di voti), l’affluenza dovrebbe calare al 63 per cento, oppure al 68 per cento considerando i voti nulli. Da quando Charles De Gaulle ha creato la quinta repubblica nel 1958, la cosa non è mai successa. Il che rende una prospettiva di una presidenza Le Pen improbabile, ma non impossibile“.