L’Italia è il Paese europeo più vicino ad appoggiare l’uscita dal blocco comunitario: lo rivela un sondaggio sull’attrattiva della exit option condotto dalla Bertelsmann Foundation su scala Ue. A mettere la firma all’Italexit sarebbero il 44%. A pesare sullo scarso sentimento europeista, rispetto agli altri membri, sarebbero la gestione della crisi dei migranti e la rigidità delle regole di bilancio pubblico che si accompagnano alla stabilizzazione dell’Area Euro.
Per fare un paragone, la Francia che ha al suo interno la forza di rottura del Front National, e la Polonia, guidata dai nazionalisti di Pis, restano assai più favorevoli a restare nell’Ue, rispettivamente con il 69% e il 79%. Non sorprende dunque, che il Paese meno soddisfatto dell’Unione Europea sia proprio l’Italia, con uno schiacciante 83% deluso dall’Europa (nell’Ue28 la media degli insoddisfatti è il 66% del totale).
Anche in merito ad altri aspetti, sono gli italiani i meno soddisfatti d’Europa: a partire da quelli che si dicono soddisfatti della direzione in cui sta andando il proprio Paese, il 13% da noi. Se si parla della situazione economica, mentre il 77% tedeschi ritiene che essa sia migliorata o rimasta uguale, in Italia il 54% degli intervistati, al contrario, la trova peggiorata.
Un ultimo grafico interessante riguarda le posizioni politiche degli europei, suddivise dall’estrema sinistra all’estrema destra, passando per tutte le sfumature. Risulta che il Paese in cui le ali estreme riscuotono più successo, la Francia, è governato da un partito di fede centrista. In Italia, la distribuzione lascerebbe intravedere un equilibrio quasi perfetto sommando sinistra e centro-sinistra (46%) a destra e centro-destra (45%).